Finito il campionato con una brillantissima settima posizione, la Paganese si appresta a pianificare il proprio futuro, societario e tecnico. Due aspetti importanti per la vita della società, per le quali, in città, si rincorrono voci più o meno veritiere e, alcune, anche fantasiose che accendono i cuori dei supporters della Stella. Ma, facciamo ordine.
LA STAGIONE
La squadra, dopo la partita di Fasano si è congedata dagli allenamenti ma, società, staff tecnico e squadra, ieri pomeriggio si sono ritrovati al Marcello Torre per un pranzo di fine anno, sotto la tribuna, per festeggiare un’annata in cui, tanti, viste le squadre competitive componenti il girone H, non avrebbero scommesso un euro sulla salvezza senza patemi della Paganese, con due mesi d’anticipo sulla tabella di marcia. Ed, invece, Esposito e compagni prima con Agovino e poi Quaglietta, hanno giocato un ruolo determinante durante la stagione, dando filo da torcere ad ogni compagine si trovassero di fronte, potendo contare sulle dita di una mano, le partite in cui hanno steccato, i derby con Palmese e Gelbison all’andata, giocati non altezza delle aspettative. Ma ci può stare. Tanti, i profili che si sono messi in evidenza. A partire dai giovani del vivaio, Del Gesso, Porzio e i portierini Simone Esposito e Grimaldi senza contare Cacciapuoti che ha fatto il suo esordio a Fasano. Poi tante valorizzazioni tra i quali, Ianniello, Mancino, Orefice, Langella, Galeotafiore e la conferma di gente come Setola, Coratella Giuseppe Esposito e Donnarumma: Insomma, un gruppo ben assortito che ha dato verve, cuore e anima alla maglia azzurrostellata. Certo, qualche flop si è registrato come quello del portiere Pinestro, protagonista in negativo in molti incontri e l’apporto poco incisivo dell’attaccante Simonetti. Un lavoro certosino fatto sapientemente dal diesse Accardi in sinergia con Agovino, al quale, al netto delle divergenze con la società, bisogna comunque ascrivergli meriti.
IL FUTURO SOCIETARIO
Ma, a tenere banco, in queste ore, è la situazione societaria per il passaggio della proprietà dalle mani dell’attuale reggente Filippo Raiola al gruppo che fa capo a Nicola Cardillo. Le parti si sono viste la scorsa settimane e si stanno chiudendo le ultime situazioni per chiudere in tempi brevi, il passaggio. In città, si sogna in vista del centenario della società, previsto, per la stagione 2026. L’obiettivo per quella stagione è il ritorno tra i professionisti, sfiorato poco più di un anno fa nella disfatta di Tivoli, città metropolitana alle porte di Roma, citata da Virgilio nell’Eneide come Tivoli Superbum e, nelle cui mura di cinta, ospita tre ville di epoca romana quali, Villa D’Este, Villa Adriana e Villa Gregoriana. Una giornata nefasta che ha segnato la fine dell’interregno societario di Raffaele Trapani. Con il possibile avvento di Nicola Cardillo, molte cose potrebbero cambiare. Si vocifera anche il ritorno in sella di Cocchino D’Eboli, amico di vecchia data dell’imprenditore di origine paganese ma giffonese d’adozione ( padre paganese e madre giffonese) anche se l’esperto operatore di mercato in una intervista rilasciata alla nostra redazione, ha smentito un suo coinvolgimento nella futura governance azzurra. Voci di corridoio lo danno anche a Nocera Inferiore, tra le fila dei molossi ma, la verità, al momento è quella di un D’Eboli ancora libero da vincoli con l’una o l’altra società. Voci voglio anche il possibile coinvolgimento di Enzo Ceglia, già collaboratore di cardillo a Giffoni e pronto a tuffarsi nell’avventura al fianco del patron. Addirittuta, si fanno i nomi del prossimo proprietario della panchina azzurra. Giovanni Ferraro, conoscitore della categoria e trainer di assoluta garanzia e Mimmo Giacomarro, volto conosciuto per aver vinto già un campionato nel 2006 con la Paganese, i sogni non nascosti dei tifosi azzurrostellati. Si attendono notizie ufficiali per l’ inizio della prossima settimana.
Carmine Torino, tuttoseried.com