A memoria, non ricordo di una squadra che racimola cinque sconfitte consecutive in campionato nel finale del girone di ritorno, salvarsi con 180’ di anticipo. Un vero e proprio record quello della Paganese che resterà negli annali della storia. Qualcuno, ipotizza che il record potrebbe essere anche migliorato nelle ultime due di campionato ma, nel calcio, è risaputo, con i se e con i ma, non bisogna mai tenerne conto.
E’ stata un’annata nata in maniera difficile e finita senza particolari traumi, se si valuta anche lo shock avuto lo scorso anno al termine della stagione con la sciagurata giornata di Tivoli. Il pallone al centro lo si è messo grazie alla passione di quanti si sono prodigati, a partire dal Sindaco De Prisco e la sua Amministrazione, ai dirigenti che non hanno mai fatto mancare il proprio apporto economico soprattutto e poi quello morale, alla squadra e anche ad Agovino, anche se la sua avventura sulla panchina azzurrostellata è iniziata bene e finita male. Non stiamo a ricercare colpe e colpevoli di quanto accaduto, sta di fatto che la squadra con l’abbandono del suo timoniere non è riuscita più ad esprimersi sui suoi livelli abituali, pur continuando a mostrare un gioco spumeggiante grazie alla cura di mister Quaglietta, tecnico navigato e condottiero della Under 19 approdata alle finali nazionali di categoria che ha accettato di buon grado di sostituire “ il conte Max” non snaturandone schemi ed equilibri. Lo hanno dimostrato le gare in cui ha diretto la squadra, avversari non di poco conto, Martina, Altamura e l’Angri.
Proprio contro i grigiorossi, a mio modesto avviso, la squadra ha fatto intravedere la sua grande forza d’animo e la voglia di emergere dei suoi componenti. Nel calcio bisogna osare e anche la componente fortuna, aiuta gli audaci. In questo bisogna dire che l’attuale reggenza della Paganese ha avuto la grande intuizione di lanciare in una gara sentita come quella con l’Angri un portierino di 20 anni, alla sua prima apparizione assoluta ufficiale. E, il buon Salvatore non si è lasciato intimidire dall’importanza della partita e dopo aver assorbito, l’emozione iniziale dell’esordio in un campionato difficile con la maglia della propria città e difenderne i pali, sfido chiunque a non aver provato i brividi e la tensione, l’ha scaricata sin da subito con l’aiuto della squadra e dei pochi intimi alle sue spalle, giunti ad Angri per assistere alla gara. BUONA LA PRIMA!!
Ma, l’attenzione della piazza, come normale che sia è rivolta anche alle vicende societarie in vista di un possibile passaggio di quote. Nicola Cardillo, patron del Giffoni e paganese purosangue, sembra essere “ L’indiziato” numero uno per far volare di nuovo il vessillo azzurrostellato in proiezione del centenario della nascita della società. Nei giorni scorsi, notizia che, al momento, non trova nessun riscontro, era aleggiata anche l’ipotesi Francesco Tavassi, attuale patron del S. Maria Cilento, da qualche anno, nell’orbita del Sassuolo calcio. Dalla società di Piazzale Mammì, nessun commento ufficiale ne ufficioso, segnale inequivocabile che, se qualcuno fosse interessato alle sorti del sodalizio azzurrostellato, le porte non sono aperte ma spalancate. A supporto ci sarebbero anche numerosi sponsor che hanno già dato la loro adesione ad un progetto di profilo maggiore, cosa che non guasta, che andrebbero a supportare, con un bel gruzzoletto chi, vorrà fare calcio a Pagani. Amen.
Carmine Torino, tuttoseried.com