“Si, viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure. Gentilmente senza fumo con amore. Dolcemente viaggiare, rallentando per poi accelerare…”
Nel ritornello della canzone di Mogol, interpretata magistralmente da Lucio Battisti, sembra esserci la descrizione del titolo dell’Afragolese Calcio 1944. Che tra accelerate e brusche frenate, ancora oggi non ha trovato nuova sistemazione, vista la ferma volontà del patron Raffaele Niutta, di non voler far più calcio ad Afragola.
Una decisione maturata già da un po’. Determinata probabilmente dalle tante promesse non mantenute e la difficoltà di fare calcio nella città napoletana, con il peregrinare quotidianamente per gli allenamenti e le gare.
La situazione al momento sembra complessa. Già verso la fine dello scorso anno solare, Niutta attraverso persone a lui legate, sembrava ad un passo dal volgere il suo interesse verso le vicende della Nocerina, in piena crisi societaria, per la volontà della proprietà americana di farsi da parte. La prima frenata. Con la ferma volontà del Sindaco della città di Nocera Inferiore di affidare all’attuale proprietà le redini del sodalizio, composta da imprenditori locali.
La stagione è stata portata a termine, nonostante le dimissioni annunciate da tempo, con una salvezza strappata praticamente all’ultima giornata, anche se gli investimenti fatti e la rosa allestita facevano presagire ad un campionato da vertice. Da maggio scorso, è iniziato il valzer. La volontà di cambiare aria è stata subito palese. Niutta è stato accostato sia all’Angri che alla Paganese, che vivevano momenti di suspense. Nulla si è concretizzato, si è parlato di volontà di cedere il titolo, ma poi è iniziato il viaggio tra la provincia di Napoli per trovare una sistemazione e ripartire in prima persona. Frattamaggiore sembrava la scelta ideale, con un clamoroso ritorno, ma niente. Poi lo sguardo verso Nola, sfumato in tempi rapidi. Ora Acerra con la piazza non tanto felice di questa eventualità. Un altro capitolo da scoprire, in viaggio per la provincia napoletana, con la scadenza del 14 luglio alle porte.
Questa potrebbe essere la sintesi perfetta della storia del calcio dilettantistico italiano, con presidenti che a discapito dei tanti appassionati e senza nessun scrupolo prendono e spostano a loro piacimento i titoli sportivi. Storia che si ripete, lo abbiamo visto di recente, con il titolo spostato da Torre Annunziata a Giugliano, ma che si ripeterà in ogni dove, se non sarà la Federazione a metter fine a questo scempio. E come sempre il conto sempre più salato lo pagano i tifosi.
Francesco Cuomo