Come ogni anno in questa fase, con la scadenza dei termini per l’iscrizione ai prossimi campionati ormai imminente, si tratta il tema della sostenibilità nel mondo del calcio.
Titoli girevoli, società consegnate nelle mani dei primi cittadini, a pagarne le spese risultano sempre gli appassionati, che dovranno tenere il fiato sospeso fino alle ore 18 del 14 luglio.
La colpa è sempre del sistema che ingabbia chi ha volontà di fare calcio? O forse anche di una gestione sconsiderata da parte dei management societari, che hanno poco a cuore le sorti dei club ?
A questo interrogativo e tanto altro, ha risposto il Dott. Commercialista Antonio Sanges, noto consulente di importanti società sportive, che già nelle scorse settimana aveva rilasciato una intervista alla nostra redazione .
“Risulta importante pianificare per le prossime stagioni sportive – esordisce- il budget destinato ai costi di gestione della azienda calcio per serie D ed Eccellenza. Come analizzato la scorsa volta, attraverso la riforma dello sport, ci sarà un aumento stimato tra l’8 e il 12 %“.
Fondamentale capire quali azioni devono essere messe in campo per un business plan certo e incentrato sulla sostenibilità: “Sarà indispensabile -prosegue- che chi gestisce tale onere, mantenga il controllo dei costi e dei ricavi, chiudendo almeno in pareggio. Nel bilancio di una società di serie D sono tre le voci essenziali: ricavi da stadio, ricavi da sponsorizzazioni ed erogazioni di enti pubblici. I progetti devono essere sempre a medio-lungo termine, facendo in modo di soddisfare tali richieste. Il mio monito ai manager sportivi, è di pianificare il budget in base a ricavi certi e non su quelli presunti”.
In chiusura, necessario capire quale diano i rimedi a tale quadro: “Rimango convito -conclude- che l’azienda calcio partecipata rappresenti il vero futuro. Il coinvolgimento dei tifosi è attualmente il vero ossigeno per mantenersi a galla”.