Filippo Ferrante è senza ombra di dubbio una delle migliori giovani promesse del panorama calcistico siciliano. 20 anni, nato e cresciuto a Canicattì, Filippo non è però un fuoriclasse per le prestazioni in campo: è infatti Match Analyst e responsabile dell’area comunicazione dell’ASD Canicattì. Segue i colori della propria città da anni e, nonostante la giovane età, può considerarsi tra i massimi esperti dei racinari, oltre ad essere un gran conoscitore del mondo del pallone.
L’annata appena conclusa ha visto i biancorossi conquistare la salvezza in D, un traguardo importante da centrare per una neopromossa: “Molti sottovalutano la condizione psicologica del salto di categoria: non mi riferisco solo allo spirito di adattamento della squadra, ma anche e soprattutto a quello societario. Noi quest’anno abbiamo pagato un po’ di inesperienza all’inizio, ma poi tutto è andato per il verso giusto e abbiamo ottenuto una salvezza che va a galvanizzare i sacrifici di tutti coloro i quali si sono spesi in questi lunghi 10 mesi per la causa Canicattì”.
Da un punto di vista tecnico: “Le differenze sostanziali tra l’Eccellenza e la Serie D sono due: la velocità d’esecuzione dei gesti tecnici e la regola under che influisce parecchio sulla qualità della rosa. Poi per quanto riguarda motivazioni o altro penso siamo sulla stessa lunghezza d’onda, anche se il livello di mentalità della rosa si alza e non di poco”.
Su mister Pidatella: “Non vorrei risultare di parte, ma reputo rientri nel podio come miglior tecnico siciliano del campionato di Serie D. Quest’anno a Canicattì ha fatto molto bene, non solo come allenatore ma anche come leader: si è caricato tutti dietro le spalle e ha ottenuto la salvezza senza mai snaturarsi dalla sua identità di gioco. È una delle persone più colte e preparate che io abbia mai conosciuto e lo ringrazio per la possibilità che mi ha dato permettendomi di lavorare al suo fianco, cosa non scontata”.
Il ruolo di Match Analyst inizia ad avere una rilevanza sempre maggiore nel calcio di oggi, e Ferrante si fa portavoce della categoria: “La Match Analysis non fa vincere o perdere le partite, ma contribuisce ad ottenere tale risultato al 25-30%. Studiare gli avversari permette alla propria squadra di sapere anzitempo i comportamenti tattici nelle varie situazioni, i movimenti e le giocate principali del singolo e del collettivo avversario. Non solo, perché può servire a migliorare anche la propria performance, non solo guardando i video ma anche analizzando i dati statistici. Il calcio è in continua fase di evoluzione, infatti gli allenatori cercano sempre più spesso queste figure per ampliare i propri staff”.
Alla domanda sul suo futuro, Filippo ha le idee chiare: “Al termine di ogni stagione sportiva penso sia doveroso che ogni dirigenza faccia le proprie valutazioni sugli addetti ai lavori e tracci un bilancio, positivo o negativo che sia. Per quanto mi riguarda sono felice che in molti abbiano apprezzato il mio lavoro in questi ultimi due anni: infatti ad essere sincero sono arrivate due, tre proposte da club ambiziosi per il prossimo anno. Intanto non mi piace stare fermo, infatti sto seguendo il Corso Uefa C per ampliare il mio bagaglio di crescita calcistica.
Al momento sto valutando tutte le soluzioni, com’è giusto che sia. Di certo Canicattì è la squadra della mia città, una piazza che mi ha permesso di crescere e maturare a cui io devo tanto. Prima di parlare di me, però, mi auguro principalmente che la società torni a pieno regime per continuare a fare calcio in un certo modo e di conseguenza che la struttura societaria torni ad essere solida. Poi tutto il resto si vedrà”.
Giuseppe Ficarra