PAGANI
Con un comunicato di poche righe, ieri sera Raffaele Trapani dopo circa 4 lustri, ha chiuso il suo cordone ombelicale con la Paganese. Una notizia che era nell’aria e che in molti credevano fosse il solito “ tira e molla” ma stavolta, la decisione è definitiva.
Sembra solo oggi la notizia della sua discesa in campo e l’acquisizione del titolo sportivo del club azzurrostellato. In 20 anni, 16 di professionismo e 4 nei dilettanti. Tre campionati vinti e uno scudetto Dilettanti conquistato a Sorrento nel Giugno del 2006, il suo palmares da Presidente costellato anche da tante altre gioie ma anche dolori come le due ultime retrocessioni che lo hanno segnato e provato emotivamente, facendogli perdere l’entusiasmo dei tempi migliori. Ma, a prescindere dalle delusioni, bisogna considerare l’uomo e l’imprenditore.
Difficoltà lavorative con alcune aziende del territorio, lo hanno portato a perdere appalti di una certa consistenza ed il suo apporto economico alla società, non gli permetteva di poter allestire compagini di una certa levatura tecnica. Il trasferimento in Albania dei suoi interessi economici, un altro aspetto da non trascurare, non potendo seguire da vicino, le vicende calcistiche ed extracalcistiche in prima persona.
In 20 anni, la Paganese ha girato in lungo ed in largo la Penisola, confrontandosi con grosse realtà che oggi sono in A e B, Lecce, Verona, Cremonese, Sassuolo, Monza, Salernitana, solo per citarne alcune, poi Benevento, Padova, Cittadella, Cosenza, Reggina, Sudtirol, il “ nemico” Bari, il Palermo, nobili decadute come Messina e Catania e non me ne vogliano le altre società non menzionate. Per anni, il modello Paganese è stato preso come esempio da altre realtà calcistiche italiane. Un vanto di cui andar fieri.
Ma con l’uscita di Trapani, in molti si chiedono, quale futuro potrà avere la società azzurrostellata? Al momento, dopo l’uscita di Trapani, il titolo sportivo è nelle mani del primo cittadino De Prisco, il quale, a breve, farà una manifestazione d’interesse per capire se ci sono soggetti interessati a proseguire il discorso calcio in città. Di voci ne circolano parecchie, rumors di gente che potrebbe essere interessata e addirittura di una cordata locale pronta a coalizzarsi per cercare di rilanciare il calcio in città. Di nomi ne circolano tanti, ma per correttezza ed onestà e soprattutto per evitare possibili “incidenti” di percorso, preferiamo che se le trattative di cui realmente si parla, sono in piedi, lasciarle prima concretizzare e poi darle per ufficiali.
Un dato certo però c’è. La Paganese è una società appetibile e chi verrà a fare calcio, nel dopo Trapani, avrà l’arduo compito di riportare la squadra nei professionisti. Lo strascico di Tivoli, ha lasciato una ferita mortale aperta che continuerà a sanguinare ancora per molto tempo. Il tempo è tiranno e se bisogna arrivare alla svolta, ci sarà bisogno dell’aiuto di tutta la città, Istituzioni, Imprenditoria e l’apporto fattivo dei tifosi, i quali, non per plagio ma per la realtà dei fatti, restano i più penalizzati dopo un anno fatto di sacrifici enormi, logistici e soprattutto economici, sostenendo la squadra su ogni campo ed in numero considerevole. Questi, saranno giorni difficili costellati da incontri e da carte da visionare.
L’avvocato Fezza e il commercialista Fogliamanzillo, incaricati da Trapani, a mostrare a chi interessato, i conti della società, sono a disposizione. Vedremo nei prossimi giorni gli sviluppi di una vicenda che crediamo, terrà con il fiato sospeso la piazza paganese, per lungo tempo.
Carmine Torino