Intervista a tutto tondo all’ex allenatore del Termoli, Raffaele Esposito, che ha raccontato la sua esperienza nel Girone F di Serie D, conclusasi con qualche turno di anticipo. Ecco le sue parole a TuttoSerieD.com:
La vittoria del campionato di Eccellenza dopo 7 anni di mancanza dalla Serie D: le emozioni di una cavalcata incredibile. Le emozioni sono state tantissime, l’aver riportato entusiasmo a Termoli è stata la vittoria più grande. Mi sono sentito subito, garante di una tifoseria che soffriva da 7 lunghi anni una categoria che le stava stretto. Primi dalla prima giornata fino all’ultima, miglior difesa e secondo miglior attacco, ho eguagliato il record di punti entrando nella storia del Termoli.
Secondo anno a Termoli: la riconferma con una nuova squadra, che ambizioni c’erano a inizio stagione? Sapevamo che sarebbe stato un anno difficile, dove c’era da lottare fino alla fine per difendere la categoria,la mia squadra non ha mai giocato sulla seconda palla alla ricerca della fortuna e si è fatta rispettare su tutti i campi, esprimendo un buon calcio, propositivo fatto di idee e di studio degli avversari,senza mai affidarsi al caso. Tanti addetti ai lavori ci riconoscevano queste caratteristiche e questa mentalità.
Una buona prima parte di campionato: quali sono state le difficoltà risconstrate specie nelle prime giornate? L’inizio è stato traumatico, c’è stato qualche errore da parte di tutti, parlo di esperienza, però la squadra giocava bene e raccoglieva poco, eravamo troppo vulnerabili in difesa, quindi ho dovuto rivedere qualcosa nell’assetto tattico passando dal 4-3-3 al 3-5-2 ,da quel momento in poi la squadra ha trovato equilibrio e non soffriva mai l’avversario , diventando la miglior difesa in tutto il girone di ritorno.
A due turni dalla fine, l’esonero: come valuta il suo percorso complessivamente in questi due anni? Dell’esonero dico solo che io ho cucinato e gli altri hanno mangiato. Il mio percorso lo riterrei più che positivo, il primo anno ho vinto, il secondo anno l’ho tenuta in piedi fino alla fine e senza peccare di presunzione dico che c’è tanto di mio in questa salvezza e sinceramente non sentirsi dire nemmeno “grazie mister” da chi comanda fa male ma la gratitudine, mi rendo conto che è un sentimento per pochi.
Se fosse un direttore sportivo, quali giocatori consiglierebbe di prendere? Ho avuto modo di vedere tanti giovani interessanti, ma chi mi ha colpito di più è senza dubbio Kerjota del Senigallia
Obiettivi futuri: c’è già qualcosa per la prossima stagione? C’è stato qualche contatto ma ancora niente di concreto, mi piacerebbe restare nel girone F ma valuterei anche altri gironi.
Massimiliano Fina