E’ stata un’annata che ha messo a dura prova la pazienza (ed a volte le coronarie) del pubblico di fede rossonera.
Cominciata con i migliori auspici (ed uno “stamm turnann” che è risuonato per mesi) la squadra dei patron americani Scalzi e Natale è parsa subito a tutti gli addetti ai lavori incompleta nei reparti e con la mancanza di uomini esperti ed adatti alla piazza.
Creata da un direttore sportivo che tale non era, ma guidata da un uomo di categoria superiore (almeno da curriculum) come Mr. Beppe Sannino.
La dirigenza promette un campionato di vertice, il campo dirà che alla quarta giornata, dopo la sconfitta in casa col Lavello (ultimo ed a zero punti) il Mister si dimetterà per andare ad allenare al Paradiso in Svizzera.
Al suo posto la guida tecnica verrà preso dallo stesso Zavettieri.
Una squadra svogliata e poco compatta quella composta dai vari Scaringella, Mincica, Valentini, Ambro, Magri. Tutti calciatori che non si ambienteranno e chiederanno fortemente la cessione, senza alcun rimpianto da parte della tifoseria molossa.
Vanno via anche Baldè e Cuomo, uniche pedine di cui si sentirà la mancanza.
Si infortuna il migliore dei molossi, Basanisi, piove sul bagnato.
Andrà via anche la dirigenza americana lasciando la Nocerina in un limbo che solo l’intervento deciso del primo cittadino Paolo De Maio e la discesa in campo di una cordata di imprenditori di Nocera non trasformeranno in un fallimento e conseguente ritiro dal campionato.
Arrivano nuovi giocatori: Maletic, Caso Naturale, Mansi, Ziello, Vukmanic, Russo . Dopo una serie di sconfitte arrivano anche le dimissioni di Mr.Zavettieri, consapevole di aver allestito male ed allenato peggio una rosa di calciatori per buona parte inadatta alla categoria.
Torna a Nocera Alessandro Erra, con lui le cose non migliorano e anzi…la squadra sprofonda in classifica rimediando anche qualche figuraccia. Saranno i play-out contro il Francavilla a decretare il destino dei rossoneri.
E dopo lo spavento del primo tempo finito in svantaggio, la squadra reagisce e regala la salvezza a dei tifosi ed una città che meritano decisamente altri palcoscenici, altri spettacoli ma soprattutto altri protagonisti.
Carlo D’Agosto