“L’emozione non ha voce” cantava Adriano Celentano in una sua nota canzone. È ciò che hanno provato i tifosi dell’Aquila 1927 al termine dell’incontro contro il Capistrello grazie al 3 a 2 finale. Vittoria che ha permesso alla squadra abruzzese di ritornare in serie D, dopo la ripartenza dalla Prima Categoria per debiti.
Non è la vittoria della sola squadra, ma, dell’intera tifoseria. Infatti sono proprio i tifosi che nel 2019 hanno rilevato la società abruzzese con un passivo di € 50.000, hanno raccolto fondi per € 320.000 anche attraverso un autofinanziamento. Dopo quattro anni tali sacrifici sono stati ripagati con il ritorno in serie D.
E’ la vittoria del popolo dell’Aquila che ancora oggi mostra le ferite del terremoto del 2009, ha dichiarato il direttore generale Simone Bernardini. La storia dell’Aquila 1927 può essere un modello da seguire nel mondo del calcio. Il binomio tifosi – società possa rappresentare un esempio per altre società calcistiche che vogliono riemergere, ha spiegato Bernardini, il quale non si nasconde e spera in un ritorno in serie B, categoria che manca dal 1934.
Nello Marmo