La vigilia di campionato del Giugliano ha avuto del surreale, con la squadra campana partita per la trasferta in terra sarda, (domani in programma il match sul campo del Muravera), e costretta a fare dietrofront poco dopo aver intrapreso il viaggio che attendeva il team gialloblù.
A spiegarne il motivo è stata la stessa Società giuglianese, attraverso un Comunicato Stampa in cui sono state ricostruite in maniera dettagliata le vicissitudini che hanno caratterizzato questo incredibile pomeriggio di fine novembre.
Tutto ha avuto inizio al termine della rifinitura svolta presso lo Stadio “Alberto De Cristofaro”, seduta durante cui un calciatore gialloblù ha avvertito un forte mal di testa. Immediatamente è stata misurata la temperatura al tesserato in questione, sottoposto in breve tempo al test rapido anti-Covid. La temperatura corporea (oltre 37 gradi) e i sintomi accusati facevano già temere per il peggio. Nel frattempo, però, la squadra è partita con direzione Aeroporto di Roma-Fiumicino per imbarcarsi per la Sardegna in vista della gara di campionato di domani contro il Muravera. Il viaggio verso Roma è stato intrapreso in attesa del responso del test rapido anti-Covid effettuato dal calciatore sintomatico, atleta che avrebbe eventualmente seguito la squadra in auto.
Mentre il gruppo era diretto in Aeroporto si è avuta la comunicazione della positività del calciatore tenuto sotto controllo, e allora, su consiglio del Medico Sociale e in ottemperanza del protocollo sanitario vigente, l’intera squadra ha fatto ritorno al “De Cristofaro” per essere sottoposta ai tamponi.
La Società ha subito inoltrato alla Lega Nazionale Dilettanti la richiesta di rinvio della gara con il Muravera così come previsto dal regolamento della stessa LND, e attende ora l’esito dei test effettuati dai calciatori e dai componenti dei vari Staff che erano partiti per affrontare la trasferta nel Sud della Sardegna.