Ti chiedo scusa, Diego. Ricordarti su un sito che si occupa di dilettantismo è offensivo, blasfemo, ma è l’unico modo per farlo. Perché tu sei di tutti, anche e soprattutto di chi tira due calci ad un pallone per diletto, con gioia e sacrificio, magari dopo il lavoro, certamente col sogno di arrivare a calcare campi importanti. Non esiste alcun numero 10 che una volta nella vita non abbia provato ad emularti, saltando birilli o avversari autodefinendosi “Maradona”. Non esiste bambino, anche oltre vent’anni dopo il tuo ritiro, che non abbia cercato di palleggiare con una arancia o una pallina da tennis. Beh, se ce ne sta qualcuno, la colpa è dei padri. In fondo, tablet e pc possono essere anche strumenti interessanti per i più piccoli. A cui consigliamo di aprire YouTube e scrivere “Maradona”. Usciranno fuori magie, immagini che non hanno bisogno di descrizione alcuna, indelebili già dopo averle viste una sola volta. E’ successo a me, a te che stai leggendo, ad ognuno di noi.
Esiste un tempo prima e dopo Diego. Perché si può discutere su chi sia stato più forte tra lui e Pelè, tra lui e Ronaldo il Fenomeno, tra lui e Cruijff, tra lui e Messi, tra lui e sempre lui. Diego c’è sempre, in ogni paragone, in ogni discussione. Tutti paragonati a lui. Proprio per questo resterà il più grande di sempre. Diego ha segnato un’epoca, una linea spazio-temporale che spacca in due il mondo del Futbol. C’è una musica italiana prima e dopo Vasco, c’è la pittura prima e dopo Van Gogh, c’è un basket prima e dopo Michael Jordan e c’è un calcio prima e dopo Maradona.
Diego ha vinto tutto, ha vinto solo, ha vinto caricandosi sulle spalle due popoli, quello argentino e quello napoletano, ma la sua grandezza è stata quella di mettersi allo stesso livello umano di ogni suo compagno di squadra. Non quello tecnico, sarebbe stato impossibile.
Sono certo che il 25 novembre, ad un mese esatto dal Natale, non sarà più una data come tutte le altre. Oggi muore una parte di ognuno di noi, di ogni persona che ama o abbia amato anche per un solo istante il mondo del calcio. E sono sicuro che questa notte chiuderemo gli occhi sognando di essere anche un solo istante Diego Armando Maradona…consapevoli che al mondo ne è esistito e ne esisterà solo uno.
Ciao Diego.