In seguito alla riunione del 30 settembre scorso, il Consiglio di Presidenza della Lega Nazionale Dilettanti, in considerazione delle vigenti disposizioni emergenziali volte a contenere il rischio di contagio da Covid-19 e avuto ulteriore riguardo alle attuali restrizioni per l’accesso negli impianti sportivi, ha deliberato l’adozione di un provvedimento straordinario teso a cedere alle società associate alla L.N.D. e partecipanti ai campionati dilettantistici i diritti audiovisivi di diffusione delle rispettive gare interne ufficiali, mediante trasmissione in live streaming attraverso i propri profili social ufficiali (a titolo esemplificativo e non esaustivo: Facebook, Instagram, YouTube, MyCujoo e similari).
Il Savoia, ha ieri trasmesso in diretta streaming la gara contro l’Arzachena sui canali social del club, al costo di 5,12 euro. Il patron ha spiegato da subito che tale scelta della visione della gara a pagamento è stata una conseguenza dell’importanza che il contributo aveva. Era fondamentale ai fini finanziari di incasso, queste le sue parole: “Stateci vicino, sosteneteci, sarà un po’ come essere al Giraud, anche se in modo virtuale”. Ma qualcosa non ha funzionato e al termine della gara il primo a presentarsi in conferenza stampa è stato proprio il Presidente Onorario Alfonso Mazzamauro: “Abbiamo messo questa diretta streaming e solo 522 persone l’hanno acquistata. Questa é una tifoseria che viene indicata come una delle migliori dalla Serie A in giù. 522 persone che acquistano il biglietto virtuale vuol dire che non si vuole bene al Savoia, perché noi ci aspettavamo tutt’altro riscontro. Evidentemente solo 522 persone vogliono bene a questa squadra”. In conclusione si scaglia anche contro la Lega e aggiunge: “Noi siamo una delle poche squadre ad aver fatto un sierologico e più tamponi. Sfido chiunque non solo per i costi ma anche per l’organizzazione a fare ciò che abbiamo fatto noi. Questa cosa andrebbe disciplinata dalla Lega. Le positività e le negatività vanno accertate. Io credo e spero che ci siano dei casi accertati nelle società, ma al momento non c’è nessuna certificazione da parte dei club alla Lega”.