Il presidente della Lega Nazionale dilettanti Cosimo Sibilia è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com parlando della ripresa del campionato dopo sei mesi di inattività in seguito all’emergenza sanitaria originata dal Coronavirus:
“Di questo si era parlato, ma di volta in volta si regolano le autorità preposte rispetto a Regioni e Province Autonome. Siamo contenti di quello che è stato fatto finora, tra marzo e aprile avevamo grandissime perplessità che tutto potesse tornare normale in ambito dilettantistico. Però con l’impegno di tutti, con la vicinanza vera, anche del mondo giornalistico, abbiamo tenuto viva l’attenzione sui nostri campionati e le centinaia di migliaia di partite che organizziamo ogni anno. Ripartendo il calcio di base, riparte il paese. Dal 27 partirà il campionato dei dilettanti, in alcune regioni è già iniziata pure la Coppa Italia”.
IL PROTOCOLLO- “Abbiamo sempre detto che c’è necessità di garantire la salute dei partecipanti alle nostre partite. E non solo di calciatori e tecnici, ma pure di dirigenti, accompagnatori e chi dà il contributo perché le partite si svolgano. Mi pare però che con la Federcalcio si stia mettendo bene a punto la strategia, e molti presidenti erano un po’ turbati: siamo convinti che fino ad ora qualcuno non sappia bene come stanno le cose. LND assieme alla FIGC fa delle proposte che poi vengono vagliate dall’organismo sanitario: oggi abbiamo qualche sicurezza in più”.
LA RIPARTENZA- “Siamo sul pezzo: io quando giocavo ero un difensore che giocava d’anticipo (ride, ndr). Questo delle 166 squadre è un grandissimo risultato. Anche a livello regionale, di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria, stiamo ottenendo risultati molto lusinghieri e la ascriviamo anche al nostro lavoro concreto con le varie società. Abbiamo immesso 10 milioni di euro, investendo molto su giovani e comitati regionali: le società hanno avuto un punto di riferimento, noi abbiamo chiesto fiducia e ci è stata data. Pensavamo ad una drastica diminuzione delle nostre squadre, eravamo perplessi dopo studi con i nostri consulenti, ma abbiamo capito che alla fine hanno avuto fiducia in LND, anche perché questa è stata concreta e ha dato risultati veri, non promesse senza gli obiettivi che poi vengono raggiunti. Non ci tengo a giocarmi la credibilità: vengo dal mondo del calcio e ho svolto tutti i ruoli, dal più basso fino a quello di oggi e al vice-presidente vicario della FIGC. So benissimo cosa significa caricare i ragazzi su un pulmino e andare a giocare”.
RIAPERTURA STADI – “Sono fortemente convinto che un numero di spettatori in percentuale rispetto alla capienza vada fatto entrare nello stadio, oppure lo spettacolo è monco, mutilato. Si riesce a malapena a seguire senza il trasporto ideale della gente. Per fare un esempio, 15mila spettatori potrebbero anche accedere ad un Olimpico che può contenerne 70mila. Sono fortemente convinto che la gente voglia tornare allo stadio, e i campionati che non sono la Serie A hanno bisogno di accedere al botteghino