La giustizia sportiva lunedì scorso ha emesso un verdetto di primo grado che vede il Picerno retrocesso in Serie D e 5 punti di penalizzazione per il Bitonto. Dagli atti allegati alla chiusura delle indagini, intanto, emerge la combine in tutti i sui punti. Michele Anaclerio, barese 38 anni, ex calciatore del Bitonto, ritenuto dalla Procura di Bari il promotore dell’accordo illecito, non poteva sapere che il suo compagno di squadra Antonio Giulio Picci, all’epoca dei fatti, era indagato su un giro di usura.
PARTITA – Incontro di calcio AZ Picerno-U.S.D. Bitonto, disputatosi a Rionero in Vulture (PZ) il 05/05/2019 valevole per il campionato di calcio italiano dilettanti Serie D Girone H.
COMBINE – Gara vinta dal Picerno con risultato finale 3-2, i lucani centrarono la promozione in C.
MOTIVO DELLA COMBINE – L’idea di favorire la vittoria dell’AZ Picerno maturata dopo la diffusione della notizia della penalizzazione di 3 punti in classifica comminata dalla Corte Sportiva di Appello Nazionale in danno della formazione lucana. Il Picerno rischiava di chiudere a pari punti con l’Audace Cerignola e di vedersi sfumare la promozione diretta, mentre il Bitonto, già qualificato per i playoff, non aveva più nulla da chiedere al campionato.
INCONTRI – Michele Anaclerio è stato contattato da Vincenzo De Santis nel pomeriggio del 3 maggio 2019. I due si vedono in un bar a Modugno. Le riunioni si tenevano nei bar vicino l’aeroporto, nel quartiere Poggiofranco di Bari, sulla statale 98 e in ultimo, presso un distributore di benzina a Gravina.
INTERROGATORIO DI MICHELE ANACLERIO – Queste le parole del difensore dinanzi al procuratore federale, avvocato Nicola Monaco: “Ho rappresentato a De Santis Vincenzo una prima disponibilità mia e dei miei compagni di squadra a perdere il match a fronte della dazione di una somma di denaro contante pari ad euro 20-25 mila. De Santis mi disse che avrebbe contattato il direttore del Picerno, Enzo Mitro, facendomi intendere con ciò che per la trattativa in questione il referente era lo stesso Mitro”.
“Successivamente, il De Santis Vincenzo nell’occasione mi disse che l’AZ Picerno ed in particolare Mitro Vincenzo col quale aveva parlato, non era disposto a consegnarci 30.000 euro, ma una non meglio precisata somma inferiore”.
COSIMO PATIERNO ENTRA NELLA TRATTATIVA E CONSEGNA DEL DANARO – Patierno, racconta di avere incontrato prima della gara qualcuno il cui nome è coperto da omissis il quale gli disse che si sarebbero il lunedì 6 maggio per la consegna del denaro ove la partita si fosse conclusa come da accordi e in tale circostanza gli consegnò in garanzia un assegno bancario. Cosicché il giorno dopo in un distributore di benzina di Gravina nuovo incontro, Patierno dice: “Incontrammo lo stesso (omissis, ndr) che mi fu presentato nell’occasione come componente del Picerno, un personaggio misterioso che mi consegnò la somma di denaro in banconote di vario taglio prevalentemente da 50 euro in una busta bianca da spedizione. Ricordo che nella circostanza contai personalmente la somma che in effetti era pari a 10mila euro”.
Il bottino viene diviso tra Patierno, Picci, Montrone e Anaclerio: 1.400 euro ciascuno. I restanti 4.400 Patierno racconta di averli consegnati a Picci, il quale ha detto che l’avrebbe dovuti ripartire fra altri 2 o 3 calciatori di cui non si conoscevano i nomi.