Una stagione interrotta a metà che è ormai solo un lontano e brutto ricordo. Una primavera d’attesa trepidante. Un’estate vissuta prima ad aspettare e poi a immaginare e costruire – in sinergia e sintonia con la dirigenza biancoceleste – sul Sassari calcio Latte Dolce che sarà. Un agosto utile a riprendere confidenza con campo e pallone, passato a fare i conti con la straripante voglia di tornare a fare calcio, a parlare di calcio giocato, a giocarsela per fare il meglio possibile alla ribalta della quarta serie italiana edizione 2020 // 2021.
Il motore è acceso, aspettando di poter girare a pieni giri. Il gruppo si è allenato sino a ieri pomeriggio, ora un weekend di riposo in corrispondenza con il ferragosto quindi il via ufficiale alla preparazione in programma martedì 18 a Sennori: una seduta di lavoro al giorno – così sarà sino al 22 agosto – e chiusura con amichevole tutta in famiglia. Una domenica di stacco e da lunedì 24 trasferimento al Borgo degli Ulivi di Sorso, sede del ritiro biancoceleste, che ospiterà la squadra sino al 4 settembre. Proprio in settembre ricominceranno le settimane di lavoro tipo, inframmezzate da match amichevoli utili a testare amalgama, condizione e progressi. Prima uscita ufficiale, la prima di campionato: il Sassari calcio Latte Dolce accederà infatti direttamente al secondo turno di Coppa Italia.
Mister Stefano Udassi fa il punto della situazione alla vigilia del ferragosto, prima di immergersi a pieni polmoni e a tutte gambe nella fase finale della preparazione pre stagionale.
Stefano Udassi, allenatore del Sassari calcio Latte Dolce: «C’è molto entusiasmo, si percepisce ad ogni sguardo, ad ogni seduta di allenamento e a tutti i livelli. Ci sono tante motivazioni in ballo, elementi che non devono mai mancare a chi fa sport e che aiutano a rafforzare la determinazione e la convinzione con cui si affrontano le sfide che la stagione di volta in volta propone. Questo è un progetto che continua a crescere, nel suo complesso. Fronte squadra, credo che i risultati degli ultimi due anni, costruiti e ottenuti insieme ai ragazzi e alla società, abbiano contribuito ad alimentare ulteriormente l’entusiasmo e rappresentino presupposti importanti per ulteriori step di crescita fra stadio, dimensione sportiva e societaria. Ci aspetta un’altra stagione bella, intensa, impegnativa, dura. Lo sappiamo, e sappiamo anche che ci metterà a confronto con un girone tosto e altamente competitivo. Questo non ci spaventa di certo, è anzi molto stimolante perché è ancora più bello confrontarsi con avversari forti e di categoria. Il gruppo, quello che sta gettando le basi per essere ancora una volta la nostra forza, deve continuare a essere il nostro credo e punto fermo, nei momenti positivi e in quelli negativi. Deve essere la nostra forza, quella che può fare affidamento sulle doti individuali dei ragazzi, sull’apporto del mio staff, sulla certezza che ragionando come un insieme si possono ottenere risultati che valorizzano la qualità del singolo. Un insieme in cui tutti hanno un ruolo, ed hanno la possibilità di diventare fondamentali nel raggiungimento degli obiettivi prefissati: in tal senso non ci sono distinzioni fra giocatori. Ognuno fa la sua parte, e gioca per la squadra: il concetto chiaro deve essere questo. Sono felice di questa rosa: sono rimasti giocatori forti e importanti, avevano tante richieste ma siamo riusciti a tenerli con noi. E sono arrivati giocatori forti e importanti, che hanno portato ancora più voglia, che faranno da traino, che hanno carisma e personalità, che aiuteranno a sollevare l’asticella sotto tanti punti di vista. Mix interessante quello che mi trovo ad allenare. In questi due anni abbiamo dato una immagine positiva del nostro progetto calcistico, c’è un fatto umano e c’è anche un fattore tecnico. Questa è una società in cui si può lavorare bene. Ed è diventata ambita. Questa è una squadra che è stata apprezzata dagli addetti ai lavori, che ha proposto buon calcio ed ha una identità, che è sempre andata a giocarsela e fare risultato su qualunque campo e contro qualunque: è nel nostro dna, approccio che ci appartiene e non dovrà mancare nemmeno in questa nuova stagione. Così sarà ancora. Grande umiltà e rispetto, ma mai paura: proveremo a vincere, sempre, sino all’ultimo minuto disponibile. Nel calcio si vince e si perde, non ci sono risultati scontati prima di giocare una partita: ma al novantesimo dobbiamo essere certi di averci messo tutto l’impegno necessario e di aver dato tutto. Mercato? Stiamo alla finestra. Faremo qualcosa per quanto riguarda i giovani: monitoriamo con attenzione i nostri 2003, sono bravi e avranno la chance di costruire il loro futuro in biancoceleste. Ma siamo attenti e vigili sul mercato fuori quota, in modo da completare il quadro delle nostre soluzioni».