In programmazione la prossima stagione di Serie D. Si ripartirà a distanza di sette mesi dalle ultime partite. Una nuova stagione alle porte, ma molte società sono preoccupate dalla pandemia, che non sembra placarsi. Ne abbiamo parlato con il dottor Giorgio Chiarelli, medico dell’Arzachena Academy.
“Da medico specialista in Medicina dello sport, già responsabile sanitario dell’Arzachena Academy calcio, penso sia fondata la preoccupazione del presidente Sibilia in merito alle difficoltà di tutte le società della LND di aderire al protocollo anti-Covid della FIGC del 5 giugno per l’inizio
del campionato 2020/2021. Ritengo che seppur valido e necessario per la salute di tutti i tesserati (calciatori, staff, collaboratori ) non
sia attuabile ( se non in poche eccezioni ) da nessuna delle squadre della LND. Come dice il Presidente – prosegue il dottor Chiarelli – vi è solo un limitato aiuto dal punto di vista fiscale. Visto la situazione sanitaria del nostro Paese, dove è ancora presente l’infezione virale, sarebbe auspicabile un aiuto concreto dal “Palazzo” sia esso il CONI, piuttosto che il nuovo apparato Salute e Sport o la stessa FIGC, come l’individuazione e autorizzazione di un
laboratorio analisi in ogni Rregione, dove ogni società dilettantistica possa inviare i campioni sierologici da analizzare, come da protocollo FIGC del 5 giugno, a totale carico economico del “Palazzo”, alla luce del notevole contributo economico versato da tutto il movimento dilettantistico.
In questo momento post Covid va rivisto il ruolo e l’inquadramento del medico sociale all’interno delle tanto acclamate riforme del sistema calcio. Perché parafrasando il grande Antonio de Curtis nella Livella, le patologie non distinguono il calciatore professionista dal calciatore dilettante”.