E’ stata sorprendente la decisione del Campodarsego di rinunciare al campionato di serie C, ne ha parlato il direttore sportivo del club Andrea Maniero, intervistato dai colleghi di Tuttoc.com:
“Anch’io, come la stampa, sono stato informato della rinuncia quest’oggi. Stamattina alle 11 il presidente mi ha chiamato per comunicarmelo. Proprio mentre definivo l’accordo con un giocatore per la prossima stagione. Ha deciso così, non c’è molto da dire. Ne prendo atto a malincuore. Spiace perché avevamo ottenuto la C dopo una cavalcata strepitosa e dopo aver progettato un’avventura sostenibile in Serie C. Avevamo definito il budget e anche un’ipotetica rosa, lo stesso patron nei giorni scorsi mi aveva chiesto se avevamo chiuso qualcosa”.
Amarezza- “Viste le risorse limitate, sapevo di dovermi muovere in anticipo. E lo stavo facendo: avevo trovato l’accordo con un paio di società di categorie superiori per i loro giovani e stavo trattando alcuni giocatori di Serie C. Nomi non ne faccio, per rispetto, però spiace molto aver coinvolto in questo progetto tante persone che adesso si ritrovano senza nulla nelle mani”.
Futuro senza certezze- ” Dopo diverse annate positive e dopo questa vittoria del campionato, avevo ricevuto diverse proposte ma le ho rifiutate tutte per rimanere al Campodarsego. Il presidente aveva prospettato un bel progetto, sostenibile, basato sui giovani. E adesso questa notizia: siamo a fine luglio e penso che starò fermo perché non ci sono più squadre libere. Io sono tifoso patavino da anni, ho giocato lì per cinque anni. Sono andato anche in curva con i tifosi biancoscudati. Per me sarebbe stato un orgoglio e un sogno poter giocare il derby, anche se dall’altro lato della barricata. Spiace, in generale, perché ho vinto un campionato ma non potrò fare la Serie C. E mi spiace che il presidente e tutta la città perdano l’opportunità di disputare un campionato professionistico in mezzo a tante città importanti del Nord-Est. Spero di avere un confronto con il presidente: la sua decisione va rispettata però vorrei parlarne con lui quando tornerà dall’estero”.