Interessante intervista realizzata nei giorni scorsi dai colleghi di Molfettalive.it al tecnico Renato Bartoli, protagonista della cavalcata dei biancorossi nel torneo di Eccellenza regionale pugliese, chiusa in anticipo come gli altri tornei dilettantistici. Ecco uno stralcio delle sue parole, a parlare del suo futuro sulla panchina:
“Ad oggi non è ancora ufficiale il mio prosieguo nel prossimo torneo, c’è un grande rapporto con la società, stima reciproca, a breve ci siederemo dinanzi ad un tavolo e capiremo il nostro futuro. Il segreto è stata l’unione di intenti delle componenti: società, staff e calciatori hanno remato in un’unica direzione – le parole dell’allenatore biancorosso – Ho avuto il piacere e la fortuna di allenare giocatori rispettosi delle regole dettate da me. Per me conta l’interesse comune, non quello individuale. L’attaccante deve capire che non basta pensare ai suoi 15-20 gol a stagione, ma deve pensare ad essere il primo difensore. Ma non solo, se l’attaccante non gioca, resta comunque importante per il gruppo anche se entra a partita in corso. “Per come vedo io il calcio il gruppo viene prima del singolo. Perchè? Per quello che è diventato il calcio sotto l’aspetto economico, se non puoi fare spese folli, devi basarti su altri valori e principi. Il sacrifico, l’interesse per il bene comune, colmano questo gap”.
Serie D- ” In quarantena ho visto oltre 100 partite e ho analizzato 300 giocatori. Conosco benissimo la D avendola giocata, ma da allenatore è diversa: è un campionato tosto, molto difficile, con società che da anni investono tanto e piazze che ogni anno spendono e provano il grande salto come Cerignola, Nocera, Sorrento, Taranto – le parole del mister – La D è un campionato fisico, ma la grande differenza sta negli under: trovi ragazzini che provengono da club di Primavera, mentre in Eccellenza non è così. Tutti questi ingredienti fanno sì che la qualità del giocatore e del gioco si alzano notevolmente. Bisogna programmare nel tempo: gli obiettivi si raggiungono con la programmazione e ci vorrà del tempo. Molfetta dovrà conoscere questo campionato per poi puntare sempre a fare meglio. Bisogna organizzarsi e strutturarsi in maniera più importante perchè si va incontro a campionati nazionali che sono ben diversi da quelli regionali”