Continua a far rumore la retrocessione del Rimini in serie D , ratificata proprio una settimana fa dal consiglio federale della FIGC. Dalle colonne dell’edizione cartacea del “Corriere di Romagna” ha espresso il suo giudizio il responsabile del settore giovanile del club romagnolo Aldo Righini. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni riprese da Tuttoc.com
“Siamo figli dei diritti televisivi che guidano i campionati più importanti. Si doveva chiudere tutto e pensare alle riforme, saremmo ripartiti con leggi nuove e tifosi negli stadi. Quello di adesso non è calcio, si sta togliendo la passione. Come ci si può allenare a gruppetti o individualmente? Questo non è sport e la scelta di tornare in campo si ripercuote in maniera negativa su tutto quanto”. Una decisione che influisce anche sul futuro dei giovani del Rimini: “Il problema più grande è che non si disputerebbero più i campionati professionisti, a parte gli under 13 e 14. Trovo clamoroso che stiano discutendo per una riforma dei grandi e poi non ce ne sia una per i giovani. Dovrebbe esistere una sorta di annata cuscinetto per salvaguardare tutte quelle squadre che retrocedono”.