Come un fulmine a ciel sereno, si concretizza un colpo di scena tutt’altro che atteso e prevedibile in casa Savignanese. Nelle scorse ore, infatti, ha rassegnato le proprie dimissioni il Presidente Marco Marconi, uomo sotto la cui gestione il Club gialloblù ha conquistato uno storico salto in Serie D. Un’avventura purtroppo durata solo lo spazio di due stagioni, visto l’amaro epilogo del campionato appena conclusosi anticipatamente a causa dell’emergenza legata alla pandemia di Coronavirus.
La Savignanese ha chiuso all’ultimo posto nella classifica del Girone D, ma con un margine di pochissimi punti dalle posizioni che potevano garantire una salvezza diretta. Per la Società romagnola un’autentica “beffa”, visto che al termine della Regular Season rimanevano altre nove gare e certamente ci si aspettava di andare incontro ad un blocco delle retrocessioni in Eccellenza, in modo da legittimare gli sforzi profusi da un Club che, inerme, si è visto interrompere la propria corsa verso una salvezza più che possibile.
La Società rimane comunque in attesa di sapere se il Consiglio Federale in programma per l’8 giugno prossimo, accetterà o meno la relativa proposta della LND, in ordine alle retrocessione delle ultime quattro nelle classifiche dei nove Gironi di Quarta Serie. Nel frattempo, il Presidente Marconi ha compiuto questo inatteso dietrofront, al culmine di un quadriennio da Patron della Savignanese. Un gesto, chissà, forse dettato dallo sconforto dovuto ad una retrocessione che sembrerebbe inevitabile alla luce delle proposte della stessa Lega Nazionale Dilettanti, difficilmente controvertibili in sede di Consiglio Federale. La Savignanese, tra l’altro, ha aderito all’iniziativa promossa da 31 delle 36 Società “condannate” alla retrocessione, unendosi al gruppo denominato “Serie D, Salviamoci“, che sta facendo fronte comune nel chiedere a FIGC e LND di tornare sui propri passi rispetto ad una decisione ritenuta illegittima e oltremodo penalizzante, destinata, se confermata, ad innescare uno strascico polemico (e soprattutto giudiziario) che potrebbe protrarsi all’infinito, condannandoci ad un’estate molto “calda” sotto tanti punti di vista.