Sono ormai lontani “anni luce” i giorni in cui il Tuttocuoio vinceva, Ponte a Egola poteva vantare una compattezza invidiabile fra tutte le componenti. Adesso non è più così, venerdì le Lega Nazionale Dilettanti ha proposto la retrocessione del club, al termine di una stagione a dir poco fallimentare. la prossima settimana la FIGC potrebbe ratificare il ritorno del club neroverde in Eccellenza toscana dopo dieci anni fa. C’è anche una grana legata all’impianto sportivo, le brigate neroverde – club critico verso la proprietà- ha denunciato le condizioni del “Leporaia” che adesso si trova con erba alta. Da quel momento è iniziato un botta e risposta fra l’amministrazione comunale e la proprietà: da una parte si rimprovera il club di non aver fatto manutenzione, asserendo che pur essendo scaduta la convenzione ci fosse un accordo tacito di poter utilizzare l’impianto fino al termine della stagione. Dall’altra la presidentessa Paola Coia respingendo le accuse al mittente, dichiarava di non essersi occupata della manutenzione per non aver voluto far rischiare il giardiniere durante la pandemia, oltre a manifestare il dissenso per le dichiarazioni del sindaco del comune di San Miniato, reo a suo avviso di dar troppa importanza a situazioni marginali, senza considerare altri problemi, come la vita dei club dilettanti.
La situazione è precipitata nelle ultime ore, alle nuove accuse del consigliere del Pd Alessio Spadoni. Secondo quanto si apprende dai colleghi de “Il cuoio in diretta” il massimo dirigente del club starebbe pensando di consegnare le chiavi al sindaco. Ecco le sue parole, rilasciate sempre alla testata online:
“Nei prossimi giorni porterò via la mia mobila, così la società verrà data ad un pontaegolese. Formalizzerò tutto una volta pulito il campo, probabilmente pensano di potersi affidare ad una persona più brava e competente, probabilmente hanno ragione. Mi sono seccata di polemiche sterili, di appigliarsi al nulla, di non essere supportata, anzi l’attuale amministrazione è pronta ad alimentare i problemi. Mi stupisco del fatto che uomini di istituzioni che hanno alle spalle titoli importanti parlino in questo momento dell’erba. Tutta l’estate scorsa sono andata a rincorrerli dicendo che l’erba tagliata era lì e la dovevano portare via. Poi, alla fine, l’ho portata via io. Ho fatto dei lavori al campo e l’assessore allo sport, Loredano Arzilli, ha messo addirittura in dubbio le carte che attestavano che io avessi fatto i lavori. Il sindaco, una volta ricevute le foto, non si è mai preoccupato di venire a vedere come era l’erba. Tra l’altro, durante il lockdown abbiamo ricevuto anche visite sgradite, che hanno causato qualche danno e hanno portato via del materiale”. Poi la stoccata: “Con Gabbanini e Spalletti la presenza dell’amministrazione comunale non è mai venuta meno”.