Al culmine di circa due decenni di Quarta Serie, la Polisportiva Tamai dovrebbe andare incontro ad un’amara retrocessione in Eccellenza, decisa d’ufficio dalla LND. E’ questo ciò che è stato proposto a margine dell’ultimo Consiglio della Lega Nazionale Dilettanti, che porterà all’esame del Consiglio Federale della FIGC la proposta relativa alla retrocessione delle ultime quattro di ciascun raggruppamento di Serie D.
Intervistato dai colleghi di “FriuliGol“, il Vicepresidente della Polisportiva Tamai, Stefano Mainardis, si è espresso molto duramente a riguardo, esternando i suoi pensieri con apprezzabile onestà e senza peli sulla lingua:
“Era pacifico già da tre mesi che i campionati non si sarebbero potuti completare. C’era tutto il tempo per sedersi intorno ad un tavolo e valutare, situazione per situazione, come concludere la stagione. Invece, alla fine, in una manciata di secondi hanno deciso di spedire in Eccellenza le ultime quattro di ciascun Girone. E non lo dico perché il Tamai viene retrocesso a seguito di questa manovra compiuta d’ufficio, ma perché è una scelta che semplicemente non ha senso. Si pensi a quello che è accaduto al Levico Terme, inserito in un raggruppamento tostissimo, con una squadra in piena rimonta, tanto da portarsi a un punto dalla quint’ultima con ancora undici partite ancora da giocare: come fanno ad accettare un simile verdetto? Per quel che ci riguarda oggi ci ritroviamo in Eccellenza. Una decisione probabilmente figlia anche delle pressioni di quei Club che sono secondi nei vari campionati di Eccellenza, come ad esempio il Portogruaro. Il dispiacere è grande, abbiamo fatto tanto per restare in categoria, a dicembre avevamo cambiato mezza squadra e anche il Mister, una scelta dolorosa. Stavamo disputando un girone di ritorno in crescendo, avremmo potuto farcela e adesso sapere di essere retrocessi in questo modo dà molto fastidio. Comunque, negli ultimi 4-5 anni abbiamo sempre rischiato di andar giù e quindi quanto accaduto va accolto con filosofia oltre che con amarezza: prima o poi era destino che andasse così”.