Nel pieno di un momento storico critico e delicato per tutto il nostro Paese, c’è anche chi, nel Calcio, deve fare i conti con una precarietà disarmante, dovuta ad una mancata retribuzione che si protrae già da molto tempo prima che scoppiasse la pandemia.
Di questo genere di situazioni, purtroppo, ne è piena la categoria e forse è tempo che la Lega cominci a lavorare in questo senso, ancor prima che in relazione ai verdetti riguardanti il campionato conclusosi “anzitempo” nella giornata di ieri.
L’ultimo gruppo di calciatori, in ordine di tempo, a lanciare un vero e proprio “grido d’allarme” è stato quello del Biancavilla, formazione classificatasi al decimo posto nel Girone I di Quarta Serie. La compagine etnea, nonostante lo status di matricola collocata in un raggruppamento assai competitivo, si è resa protagonista di un campionato di notevole spessore, al netto delle enormi difficoltà emerse con chiarezza solo oggi, proprio a seguito della lettera diffusa nelle scorse ore dai calciatori gialloblù e che pubblichiamo integralmente e fedelmente qui di seguito.
“Noi calciatori del Biancavilla esprimiamo con rammarico le problematiche riscontrate, non solo nel corso della pandemia da COVID-19, ma da molti mesi prima. Con orgoglio possiamo dire che, con grande dedizione, fino a novembre abbiamo portato avanti una squadra degna di tale nome, classificandoci fino ad allora ai primi posti della classifica.
Siamo calciatori e siamo anche umani. Trovandoci di fronte ai primi problemi abbiamo continuato a combattere da soli, abbandonati a noi stessi. Nelle difficoltà abbiamo tirato fuori quel qualcosa in più che ci ha dato la spinta per andare oltre ai fatti e alle parole di chi ci considerava solo dei “numeri” utili per arrivare a dei risultati, senza mai dare nulla in cambio. La nostra squadra si può definire la più giovane di tutta la LND e ciò che chiediamo è solo di vederci riconosciuti i nostri diritti ed esser ripagati del nostro lavoro, cosa che purtroppo non è accaduta. Pertanto, ci rivolgeremo all’AIC per tutelare i nostri sacrosanti diritti.
Ringraziamo il Direttore Alfredo Finocchiaro, che è stato l’unico a credere sempre in noi, seppur dapprima radiato, poi reintegrato successivamente e attualmente esonerato.
Per far sì che una squadra vada avanti nella maniera più consona è necessario l’impegno di tutti ed il rispetto di ogni promessa e obbligazione sorta. Quando si viene meno a queste la passione si trasforma semplicemente in una lunga agonia”.