Tra poco meno di ventiquattr’ore dovrebbe essere determinata la fine della stagione sportiva 2019/20 per quanto riguarda tutte le Serie, dalla D alla Terza Categoria. Una chiusura anticipata, annunciata ed inevitabile, vista l’impossibilità per la maggior parte delle Società dilettantistiche di attenersi a determinati protocolli sanitari. Non ci sono le risorse economiche e le strutture adeguate, tali da poter ipotizzare una ripresa in sicurezza.
In Serie D saranno circa una decina i Club in grado di farcela, ma in una categoria in cui sono collocate 166 formazioni non si poteva far altro che chiudere i battenti anzitempo. Adesso la Lega Nazionale Dilettanti dovrà assumersi la responsabilità di decidere il destino di tutte le Società ancora in corsa per obiettivi importanti in alta e in bassa classifica, ma soprattutto dovrà trovare un modo repentino e concreto per venire incontro a migliaia di tesserati che oggi vivono nell’incertezza più totale.
In attesa di capire quelle che saranno le decisioni del Consiglio di Lega, pronto a riunirsi nella giornata di domani, vediamo quali siano le nove squadre ad un passo dall’imminente promozione in C e le quattordici compagini realmente penalizzate da questa chiusura “anomala”, imprevista e che per molte di esse determinerà l’impossibilità di competere per il raggiungimento di traguardi importanti e prestigiosi.
Andiamo a valutare quali siano le attuali seconde, terze, quarte o quinte nelle varie graduatorie, ad aver subito un danno sostanzioso, interrompendo in anticipo il proprio campionato, verificando inoltre quali tra queste possano realmente ambire ad un ripescaggio in Lega Pro.
GIRONE A:
1) LUCCHESE: per i toscani manca solo l’ufficialità della promozione in Serie C. Vale oro quel punto in più rispetto al Prato, e a risultare decisivo è stato proprio il blitz dello scorso 3 novembre al “Lungobisenzio”, quando la Pantera riuscì a vincere contro i Lanieri, grazie al gol pesantissimo di Capitan Cruciani. Nulla da dire rispetto al salto di categoria della gloriosa compagine toscana, protagonista di un campionato importante, nonostante la partenza in netto ritardo della scorsa estate, determinata dalle fisiologiche dinamiche di carattere gestionale e amministrativo legate alla rinascita del Club rossonero.
SQUADRE MAGGIORMENTE PENALIZZATE:
– PRATO
– CASALE
– SERAVEZZA POZZI
– CARONNESE
Un Girone apertissimo questo, con cinque squadre, dalla prima alla quinta, racchiuse in soli sei punti. In assoluto il raggruppamento più equilibrato dell’intera categoria e in cui sarebbe ancora potuto accadere di tutto, essendoci nove turni da disputare e potenzialmente cinque squadre in lotta fino in fondo per il primato.
– PRATO: i Lanieri sono senza dubbio la compagine che andrà a “rimetterci” maggiormente, specie se si considera che il divario dalla Lucchese sia di un solo punto e in virtù del fatto che lo scontro diretto con i rossoneri si sarebbe dovuto giocare due giornate dopo lo stop del campionato. In ogni caso, se non dovessero sorgere problemi relativi allo stadio, i biancazzurri non dovrebbero avere problemi ad accedere ad un ripescaggio in Lega Pro, essendo i primi, assieme al Foggia, in una eventuale griglia relativa proprio alle formazioni da tenere in considerazione in quest’ottica.
– CASALE: una sola sconfitta nelle ultime dodici gare disputate e ancora tre scontri diretti da giocare contro le altre quattro collocate in piena zona Play-Off. Un cammino in netta ascesa e la vetta distante solo cinque punti, comportano grande rammarico visto il finale pressoché inedito, però, non sembrano esserci velleità di ripescaggio in C per la Società nerostellata, pertanto si potrà archiviare con soddisfazione una stagione nel complesso decisamente positiva.
– SERAVEZZA POZZI: dieci risultati utili consecutivi e sette vittorie nelle ultime otto. Quella toscana era ampiamente la formazione più in forma del Girone A prima che il campionato fosse interrotto. Vittorie schiaccianti, ricche di gol, imbattuto contro Lucchese e Prato, con il morale alle stelle e i presupposti per sognare in grande. In questo senso sono stati fortemente penalizzati i ragazzi di Mister Walter Vangioni, perché avendo anche molte meno pressioni rispetto alle squadre che li precedevano in graduatoria, potevano ambire concretamente ad un traguardo impensabile ad inizio anno.
– CARONNESE: squadra e Società molto forti, con una gara giocata in meno rispetto alle altre quattro collocate nei primi cinque posti e potenzialmente da sola al terzo posto, a tre punti dalla vetta. In ottica Serie C sono stati indubbiamente penalizzati i rossoblù, proprio perché l’ambizione, la volontà e le risorse per affrontare un campionato professionistico c’erano e ci sono tutte e, di conseguenza, il rammarico è maggiore rispetto a quello provato dalle altre squadre di alta classifica, specie in virtù degli investimenti compiuti dal Club in estate e nel mercato invernale.
GIRONE B:
1) PRO SESTO: i biancazzurri di Mister Francesco Parravicini sono ad un passo dalla meritata promozione diretta in Serie C. Solo cinque le sconfitte maturate in ventisette turni ed è di quattro lunghezze il vantaggio sulla diretta inseguitrice Legnano, autentica sorpresa di quest’annata, battuta sia all’andata sia al ritorno. Il vantaggio sullo Scanzorosciate terzo è di ben otto punti e ancor più ampio è il divario da altre compagini, quelle che sulla carta avrebbero potuto (e dovuto) insediare il primato della Pro, concretizzando invece una stagione a dir poco deludente.
SQUADRE MAGGIORMENTE PENALIZZATE:
– NESSUNA
Nel Girone B non ci sono squadre di alta classifica che possano dirsi “penalizzate” da una chiusura anticipata, quantomeno in relazione alla lotta per il primo posto. Il primato della Pro Sesto era ben saldo e le formazioni con organici, ambizioni e risorse da Lega Pro, erano distanti più di dieci punti dalla vetta e con speranze residue di compiere un “miracolo” che, per altro, sarebbe dovuto coincidere con un “suicidio sportivo” da parte della capolista.
– LEGNANO: il campionato dei Lilla, ricordando come fossero partiti da compagine ripescata, è stato semplicemente straordinario. Una stagione superlativa quella concretizzata dalla formazione del Presidente Munafò, macchiata indelebilmente solo dalla tragica e prematura scomparsa del compianto Andrea Rinaldi. Riguardo al finale di campionato non si può dire che il Legnano sia stato “penalizzato”. Pensare di competere sino in fondo per il primo posto era complicato e lo dimostrava il fisiologico periodo di calo accusato nell’ultimo periodo prima dello stop, con tre sconfitte nelle quattro gare giocate precedentemente alla sosta, compresa quella per 3-2 maturata sul campo della Pro Sesto. In ogni caso, era inevitabile menzionare una squadra e un gruppo protagonisti di un’annata forse irripetibile. In chiave ripescaggio, le possibilità di farcela sono discrete, anche se, in una ipotetica graduatoria, i Lilla sono abbastanza dietro altre realtà, decisamente più “pronte” anche finanziariamente per affrontare nella maniera più consona una categoria superiore.
GIRONE C:
1) CAMPODARSEGO: quando si conduce in testa quasi tutto il campionato, subendo solo tre sconfitte in ventisette giornate e vantando la miglior difesa del raggruppamento, non si può far altro che condurre in porto una stagione concepita, plasmata e portata avanti con il chiaro intento di vincere, primeggiando in tutto e per tutto. Manca solo l’ufficialità per poter festeggiare una promozione di fatto mai in discussione e meritata ampiamente da ogni singola componente della Società biancorossa, a cominciare dal Presidente Daniele Pagin.
SQUADRA MAGGIORMENTE PENALIZZATA:
– UNION CLODIENSE CHIOGGIA SOTTOMARINA
In questo raggruppamento era in atto un’autentica bagarre per centrare la qualificazione ai Play-Off, con sei squadre, dalla seconda alla settima, racchiuse nello spazio di soli cinque punti. Alcune formazioni avevano ancora dieci turni da giocare, altre ne avevano undici, ma a parità di gare disputate al terzo posto c’era l’Union Clodiense CS. Come detto, difficilmente qualcuno avrebbe potuto insediare il primato dei padovani, ma se dovessimo individuare una realtà penalizzata dalla chiusura anticipata della stagione, questa sarebbe senz’altro quella granata. Non il Legnago Salus di Mister Massimo Bagatti, semplicemente perché, partito da ripescato e con l’obiettivo di lottare per la permanenza, si è già reso protagonista di un’annata a dir poco superlativa, andata oltre ogni più rosea aspettativa e nella quale difficilmente potevano e potranno esserci i presupposti per una insperata promozione in C.
– UNION CLODIENSE CHIOGGIA SOTTOMARINA: la compagine del Presidente Ivano Boscolo Bielo era in assoluto la più in forma al momento dello stop, con una sola sconfitta subita negli ultimi dodici match e lo scontro diretto da disputare con il Campodarsego, già battuto all’andata. Solo quattro le battute d’arresto in ventisette gare e con altre undici sfide da giocare si poteva anche pensare di colmare il divario di sette punti dalla capolista. Difficile, ma tra tutte le inseguitrici dei biancorossi, l’unica che poteva realmente provarci e che oggi possa ritenersi penalizzata da un finale del genere, è proprio la squadra di Mister Mario Vittadello.
GIRONE D:
1) MANTOVA: qualora si volesse trovare una pecca nella stagione del Mantova, si potrebbe indicare quella relativa alla sconfitta maturata nell’ultima gara giocata più di tre mesi fa, prima che il campionato venisse interrotto. Quel 2-1 sul campo del Franciacorta non ha permesso ai virgiliani di chiudere la stagione da imbattuti, ma un’episodica battuta d’arresto non può di certo macchiare quello che è stato un percorso semplicemente perfetto. Anche per i biancorossi manca solo l’ufficialità della promozione in Serie C, di fatto mai in discussione e con le dirette inseguitrici tenute sempre a distanza di sicurezza in classifica. Stagione da 9 e non da 10, questo perché le reti incassate sono state troppe e non può ritenersi una scusante il fatto di essere stati spesso sbilanciati in avanti e schierati con un undici pesantemente votato all’attacco.
SQUADRE MAGGIORMENTE PENALIZZATE:
– NESSUNA
In ottica promozione non ci sono squadre che possano ritenersi “penalizzate” da questo tipo di finale. Le quattro squadre che seguono il Mantova in classifica e che a parità di gare disputate compongono la zona Play-Off, non avevano alcuna velleità di promozione diretta e non hanno alcuni dei requisiti necessari per poter ambire ad un ripescaggio in Lega Pro. Nell’ordine, parliamo di Fiorenzuola, Correggese, Fanfulla e Lentigione, quattro squadre autrici di un campionato eccellente e che, con Calvina Sport e Mezzolara, si stavano giocando le rispettive chances di qualificazione Play-Off, ma senza che nessuna di esse vantasse ambizioni di professionismo nell’immediato, nonostante ci fossero ancora nove gare da giocare per alcune e dieci per altre.
GIRONE E:
1) GROSSETO: le tre vittorie nelle ultime quattro gare disputate hanno consentito ai Grifoni di compiere lo scatto decisivo per issarsi in testa. Determinante il successo per 1-0 maturato nello scontro diretto dello “Zecchini” contro il Monterosi, compagine per lungo tempo in testa alla classifica e che proprio nell’ultimo mese prima dello stop ha dilapidato il proprio vantaggio perdendo la vetta. In questo momento i due punti di vantaggio dei toscani sui viterbesi fanno la differenza e significheranno molto presto la promozione diretta dei primi in Serie C.
SQUADRA MAGGIORMENTE PENALIZZATA:
– MONTEROSI
Tra Grosseto e Monterosi sarebbe stato un appassionante duello testa a testa fino alla fine. Nelle restanti otto gare avremmo probabilmente assistito ad imprevedibili colpi di scena ed è difficile dire quale delle due avesse più chances per chiudere regolarmente in vetta la stagione. Per quanto Grassina e Albalonga, rispettivamente terzo a -6 e quarto a -7 dalla vetta, fossero ancora in corsa per quello che poteva ritenersi un vero e proprio “sogno”, non c’è dubbio che ad essere penalizzato fortemente da questo tipo di scenario sia il solo Monterosi.
– MONTEROSI: la compagine biancorossa ha parecchio da recriminare a se stessa. Due vittorie nelle ultime sette giornate disputate sono state troppo poche perché si potesse sperare di conservare la vetta, specie in considerazione dell’inappuntabile ascesa concretizzata dalla formazione maremmana, forte di un attacco decisamente più prolifico. Certo, è anche vero che nessuno avrebbe mai potuto immaginare un finale del genere e in ogni caso c’erano ancora tante gare da giocare, il potenziale e tutto il tempo per tornare in testa al Girone, ragion per cui il rammarico è enorme. Adesso c’è da affrontare l’incognita legata ad un eventuale ripescaggio in Lega Pro. In tal senso restano da capire quali siano le reali intenzioni del Presidente Luciano Capponi, alle prese prima di tutto con le problematiche legate all’agibilità del “Martoni”.
GIRONE F:
1) MATELICA: dal 10 novembre fino al 1º Marzo, quindici risultati utili consecutivi, di cui ben undici successi e quattro pareggi, con una sola sconfitta nelle ultime venti giornate: questi sono solo alcuni dei numeri straordinari che hanno caratterizzato gli ultimi tre mesi e mezzo dei biancorossi, prima che il campionato venisse interrotto. Una rincorsa incredibile verso la vetta, raggiunta proprio nell’ultimo turno grazie al successo esterno contro il Vastogirardi e alla contemporanea sconfitta interna del S.N. Notaresco sul campo della Vastese. E’ servito il tracollo verticale dei rossoblù teramani per consentire al Matelica di raggiungere il primo posto sul filo di lana, non immaginando mai che la 26ª giornata fosse l’ultima e di fatto la più importante. Adesso manca solo l’ufficialità rispetto alla promozione diretta in Serie C, che consentirebbe ai ragazzi di Mister Gianluca Colavitto di festeggiare un traguardo raggiunto tutto sommato meritatamente, (miglior attacco e miglior difesa del Girone F, con solo tre sconfitte in ventisei gare), ma anche con una buona dose di fortuna.
SQUADRE MAGGIORMENTE PENALIZZATE:
– CAMPOBASSO
– S.N. NOTARESCO
– RECANATESE
Il Matelica ha avuto il merito di compiere una rimonta incredibile, culminata con il primato raggiunto proprio nell’ultima domenica in cui si è giocato, ma se si fosse continuato regolarmente a giocare avremmo senz’altro assistito ad un rush finale dove almeno in quattro potevano dire la propria in chiave primo posto. La chiusura anticipata penalizza in particolar modo tre squadre, una su tutte il S.N. Notaresco, che è stato in testa per quasi tutto il campionato, arrivando ad avere dieci punti sulla seconda e perdendo il primo posto nell’ultimo turno disputato. Un’altra squadra in formissima era il Campobasso, nel pieno di una striscia di diciotto risultati utili consecutivi e a soli tre punti dalla vetta. Anche la Recanatese poteva ancora dire la propria in questo senso, avendo da recuperare solo sette punti al Matelica e con almeno quattro scontri diretti in programma nelle otto restanti gare. La delusione per un finale di questo tipo coinvolge molte squadre e solo marginalmente le più staccate Pineto, Vastese e Olympia Agnonese, impegnate com’erano alla ricerca di nulla di diverso di un rilevante piazzamento Play-Off.
– CAMPOBASSO: i Lupi sono reduci da diciotto risultati utili consecutivi e quasi certamente avrebbero dato vita ad un finale di altissimo livello, sulla stessa falsa riga degli ultimi mesi. Il rammarico per essere andati incontro ad un simile finale, è tanto. Nonostante ciò, resta un percorso bellissimo, condizionato solo da quell’avvio stentato che di fatto ha negato ai rossoblù la possibilità di vincere il campionato. Le chances di ripescaggio sono ottime, considerate anche le ambizioni della piazza, il potenziale e le risorse di cui dispone il Club molisano.
– S.N. NOTARESCO: una stagione che da memorabile si è trasformata nel giro di qualche domenica in paradossale. Sarà difficile accettare una chiusura del genere, specialmente sapendo di aver perso il primato (e la Serie C) proprio dopo l’ultima giornata disputata. E’ stato comunque un percorso eccellente quello della compagine allenata da Mister Roberto Vagnoni, che oggi si ritrova al terzo posto in classifica in virtù di una differenza reti che avvantaggia il Campobasso a parità di punti e scontri diretti, con speranze di ripescaggio ridotte praticamente al lumicino.
– RECANATESE: non si può non ritenere penalizzata anche la compagine giallorossa a fronte di un simile scenario conclusivo. E’ vero, sette punti dalla vetta non sono pochi, ma con tutti gli scontri diretti ancora da giocare e il potenziale tecnico e societario di questa realtà, c’erano ancora tutti i presupposti per inseguire una promozione che era assolutamente alla portata di Bomber Pera e compagni.
GIRONE G:
1) TURRIS: la compagine corallina si è resa protagonista di una stagione eccellente e anche per lei, proprio come per il Mantova, resta la “macchia” dell’unica sconfitta stagionale maturata nell’ultima gara disputata, quella interna persa per 2-1 contro il Sassari Latte Dolce dopo venticinque turni senza battute d’arresto. Miglior attacco e seconda miglior difesa, con quattro punti di vantaggio sull’Ostia Mare, battuto all’andata in trasferta ed atteso al “Liguori” due giornate dopo lo stop a cui è andata incontro la stagione. Il vantaggio sulla diretta inseguitrice non è abissale, ma l’imminente promozione in C dei campani è un premio meritato per una grande squadra, protagonista di un’annata ricca di enormi soddisfazioni.
SQUADRA MAGGIORMENTE PENALIZZATA:
– OSTIA MARE
Nelle alte sfere del Girone G si sono di fatto distinte un “rullo compressore” come la Turris e un’ottima squadra come l’Ostia Mare. Quest’ultima ha avuto la “sfortuna” di ritrovarsi nel raggruppamento una corazzata come quella corallina, altrimenti ci sarebbero stati tutti i presupposti per vincere questo campionato. I biancoviola sono l’unica squadra penalizzata da una chiusura anticipata: insediare il primato della Turris non sarebbe stato affatto semplice, ma con ancora otto gare da giocare tra cui lo scontro diretto a Torre del Greco e con un divario di soli quattro punti, poteva in realtà accadere ancora l’imponderabile. Torres, Trastevere e Sassari Latte Dolce erano distanti dalla capolista rispettivamente dieci punti la prima e ben sedici le altre due, tutt’e tre saldamente collocate tra il terzo e il quinto posto, con Latina e Cassino distanti sei punti dalla zona Play-Off. Di queste cinque squadre nessuna è stata veramente penalizzata dalla chiusura anzitempo ed è per questo che a rimetterci più di ogni altra formazione è stato senza dubbio l’Ostia Mare.
– OSTIA MARE: la stagione dei biancoviola è stata semplicemente straordinaria. Soltanto tre sconfitte in ventisei gare di campionato, secondo posto blindato a +6 sulla Torres terza, con la miglior difesa e il secondo miglior attacco del Girone G, con una sola sconfitta nelle ultime quindici e un ruolino di sette successi e un pareggio nelle ultime nove gare prima dello stop. Numeri impressionanti, che sarebbero coincisi certamente con la promozione diretta se non ci fosse stata di fronte una corazzata come la Turris. Ciò nonostante, erano soltanto quattro i punti di distacco dalla vetta, con ancora otto gare in programma tra cui proprio lo scontro diretto con i corallini. Il rammarico in questo senso è tanto e le possibilità di accedere ad un ripescaggio in C sono più che residue, visti soprattutto i problemi relativi all’idoneità dell’impianto di casa, attualmente non conforme ai criteri vigenti in Lega Pro con riferimento alle strutture sportive destinate ad ospitare le formazioni che partecipano al campionato di Terza Serie.
GIRONE H:
1) BITONTO: i neroverdi pugliesi stanno per festeggiare una promozione tanto storica, quanto meritata. La Società presieduta da Francesco Rossiello ha costruito questo successo partendo da molto lontano, con competenza, lungimiranza ed investimenti cospicui ma oculati. L’organico stellare allestito dalla dirigenza bitontina è stato affidato alle sapienti direttive di Mister Roberto Taurino, che ha dimostrato di meritare in prima persona il salto di categoria. In attesa che l’amministrazione comunale di Bitonto faccia la propria parte, contribuendo sostanziosamente al repentino adeguamento dello stadio “Città degli Ulivi”, sembra imminente l’ufficialità di un primato messo un po’ in discussione nelle ultime tre giornate di campionato, in cui sono arrivati solo due pareggi ed una sconfitta. Un calo inatteso e forse fisiologico, di cui però non è riuscito ad approfittare il Foggia, che chiuderà al secondo posto a un solo punto di distacco e con lo scontro diretto in programma allo “Zaccheria”, circostanza che purtroppo, per i rossoneri, resterà un evento tanto atteso e mai celebrato.
SQUADRE MAGGIORMENTE PENALIZZATE:
– FOGGIA
– SORRENTO
– AUDACE CERIGNOLA
Per quanto non ci sia nulla da togliere al primato del Bitonto, non si può nascondere il fatto che un finale di questo genere penalizzi fortemente le prime tre dirette inseguitrici dei neroverdi, vale a dire Foggia, Sorrento e Audace Cerignola. Per Casarano e Taranto, rispettivamente quinta e sesta forza del Girone, non si può parlare di “penalizzazione” rispetto ad una chiusura anzitempo. Tredici punti per i salentini e quindici per gli jonici, rappresentano un distacco enorme dalla vetta e sono senza ombra di dubbio le due realtà dalle quali era lecito aspettarsi molto, molto di più. Per Foggia, Sorrento e Audace Cerignola, il discorso è differente: nelle otto gare ancora da giocare c’erano tutti i presupposti affinché si potesse assistere ad imprevedibili colpi di scena, con le due foggiane sugli scudi e in un momento di forma decisamente migliore rispetto a quello dell’attuale capolista. Restano tutt’e tre con l’amaro in bocca per essersi dovute interrompere sul più bello, ma possono comunque ritenersi in prima fila per ambire ad un ipotetico ripescaggio in Lega Pro, specie il Foggia, che ad oggi sembra essere la Società capofila tra quelle che abbiano i requisiti per rientrare in una graduatoria dedicata alle formazioni da prendere in considerazione in questo senso.
– FOGGIA: per i rossoneri dauni è stata una stagione molto intensa. Reduci dal pesante fallimento dello scorso anno, i Satanelli sono risorti dalle proprie ceneri e hanno disputato un campionato di alto livello in un Girone di fuoco, il più complicato e competitivo dell’intera categoria. Pochissimi ma determinanti i passaggi a vuoto, come quelli relativi al pareggio di Agropoli o ai pari casalinghi contro Gravina e Città di Fasano, fino all’ultima e pesantissima sconfitta al “Capozza” di Casarano. L’amarezza per non aver potuto proseguire fino in fondo e soprattutto per non aver potuto affrontare il Bitonto allo “Zaccheria”, è tantissima. Adesso non si può far altro che sperare in un ripescaggio che, qualora si rivelasse fattibile, vedrebbe il Foggia in prima fila, pronto a tornare tra i Professionisti dopo un solo anno “nell’inferno” dei Dilettanti.
– SORRENTO: squadra, piazza e Società modello quelle costiere. Stagione da 50 punti e un rendimento costante, di altissimo livello, valorizzando dei giovani talenti di notevole prospettiva, affidati ad un artista della panchina come Enzo Maiuri. Anche per i rossoneri campani il rammarico è grande per essersi fermati prima del rush finale. L’obiettivo iniziale non era la promozione ma si sa che l’appetito venga mangiando, e la spensieratezza della squadra, scevra di quelle pressioni proprie di altre realtà, poteva fare la differenza e condurre il Sorrento verso un traguardo prestigioso e che non sarebbe stato affatto demeritato. L’idea di un ripescaggio in C non sembra riguardare i pensieri della Proprietà, ma i presupposti per rientrare in quest’ottica ci sarebbero quasi tutti.
– AUDACE CERIGNOLA: se a chi ha seguito dall’inizio ogni sfaccettatura dell’ultima annata nel Girone H, si chiedesse quale squadra in assoluto risentirà di una chiusura anticipata, la risposta sarebbe certamente “l’Audace Cerignola”. I gialloblù ofantini, trasformati in tutto e per tutto dalla cura-Feola, sono sembrati la compagine più in forma del Girone nell’ultimo periodo prima della sosta. Non inganni la sconfitta per 2-1 maturata il 1º marzo sul campo della Gelbison: l’Audace, forte di un organico di categoria superiore, oltre che del miglior attacco del raggruppamento, ha dimostrato di avere le carte in regola per recuperare i sei punti di distacco dal Bitonto, provando a completare del tutto una rimonta iniziata lo scorso mese di novembre in concomitanza con l’arrivo di Mister Vincenzo Feola sulla panchina gialloblù. Dovendo affrontare negli otto match praticamente tutte formazioni collocate da metà classifica in giù, i rimpianti aumentano e adesso si spera in un ripescaggio che appare una possibilità concreta, nonostante si sia chiuso al quarto posto, ma si possa contare su un “credito” vantato con il fato e non solo.
GIRONE I:
1) PALERMO: rispettando ampiamente le attese, i rosanero hanno dominato e stravinto il campionato nel Girone I, chiudendo con sette punti di vantaggio sul Savoia e addirittura sedici sul Giugliano terzo in classifica. Pur avendo perso lo scontro diretto interno con gli oplontini e non essendo riusciti ad affrontarli nel match di ritorno, niente e nessuno avrebbe probabilmente potuto insidiare il primato delle Aquile, raggiunto e difeso dalla prima alla ventiseiesima giornata. Il computo totale “parla” di venti vittorie in ventisei gare, il miglior attacco del Girone e pochissimi aspetti “negativi”, relativi più che altro ad un paio di passaggi a vuoto inattesi ma indolori e a una manovra di gioco che non ha mai entusiasmato più di tanto, per quanto sia risaputo che il “bel gioco” in Serie D sia generalmente una chimera. Imminente oramai l’ufficialità relativa al ritorno tra i Pro del Club dei Presidenti Mirri e Di Piazza, ad un anno di distanza dal fallimento e dalla rinascita dello stesso sodalizio rosanero.
SQUADRA MAGGIORMENTE PENALIZZATA:
– SAVOIA
Questo finale anomalo ed imprevedibile penalizza certamente il solo Savoia. I Bianchi di Torre Annunziata credevano ancora in un’ipotetica rimonta, forti della possibilità, ormai svanita, di affrontare il Palermo al “Giraud” e potendo potenzialmente ridurre a quattro i punti di distacco, provando a fare bottino pieno nelle otto restanti gare. Difficile riuscire in una simile impresa, ma il calendario piuttosto duro dei rosanero legittimava le residue speranze palesate dai campani. Per quanto riguarda le altre formazioni collocate in alta classifica, nessuna di esse è particolarmente penalizzata da questo tipo di finale. Non lo è il Giugliano e non lo sono neanche FC Messina e Troina, piazzate in piena zona Play-Off e deluse, più che altro, per non essersi potuto ritagliare la prestigiosa e meritata opportunità di partecipare agli spareggi-promozione, al di là di quello che sarebbe potuto significare in ottica futura. Si parla di “delusione” anche per quanto concerne Licata e Acireale, formazioni entrambe protagoniste di una stagione superlativa e che vedono così sfumare la possibilità più che concreta di entrare tra le prime cinque.
– SAVOIA: gli oplontini hanno potuto ben poco contro la corazzata panormita, nonostante si siano resi protagonisti di una stagione superlativa, chiusa con la miglior difesa del raggruppamento. Oltre a questo, è stata enorme la soddisfazione per aver espugnato un tempio come il “Barbera” e altrettanto grande è stata ed è l’amarezza per non essere riusciti a celebrare quella che sarebbe stata una magnifica giornata di Sport, nel giorno dello scontro diretto del “Giraud” contro la capolista, un evento che purtroppo rimarrà solo una circostanza incompiuta presente sul calendario stagionale. Quando si perdono soltanto due gare su ventisei, chiudendo con la miglior difesa del proprio Girone, è difficile accettare un verdetto diverso dalla vittoria di un campionato ma, purtroppo, il destino ha riservato questo al Savoia per la corrente stagione e ora non si può far altro che sperare in un ripescaggio in C per cui ci sono tutti i presupposti e i requisiti giusti: sarebbe una soddisfazione meritata da tutto l’ambiente, a suggello di un’annata splendida e che resterà in ogni caso negli annali della gloriosa Società campana.