La Lnd, per l’ennesima volta finisce nel dimenticatoio, nel momento delle decisioni su come far ripartire il calcio italiano ecco che la Serie D non è nemmeno menzionata. Il campionato dilettantistico non riparte,o meglio non vogliono farlo ripartire. Gli indizi sono tanti e chiari, a cominciare dalla prima all’ultima riunione della Commissione Medica Scientifica della Figc, per stabilire i protocolli di ripartenza dell’attività sportiva, alle riunioni delle diverse leghe. Nel comunicato si parla di serie A in prima linea, a seguire B e Lega Pro senza alcun accenno alla Lnd.
Le indicazioni di oggi, redatte nel documento di 14 pagine inviato al Governo, la Commissione Medico-Scientifica Federale (Commissione FIGC), specifica tutte le prescrizioni possibili per tutelare la salute dei calciatori, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori in caso di ripresa degli allenamenti collettivi (Documento del 18 aprile 2020, LEGGI QUI). Le prescrizioni sono state concepite con lo scopo di ridurre al minimo il rischio contagio (nuovi casi), nella consapevolezza che, in questa fase della pandemia da virus SARS-COV-2 (COVID-19), e in mancanza di una prevenzione realmente efficace (vaccino), il rischio «zero» di contagio non esiste. Sono state aggiornate sulla base delle evidenze medico-scientifiche in divenire e hanno recepito le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), successive all’audizione dei rappresentanti della FIGC da parte degli Esperti del CTS stesso, avvenuta in data 7 maggio, e comunicate a FIGC in data 11 maggio, indicazioni che sono “da considerarsi stringenti e vincolanti ai fini della ripresa stessa”. Alla luce anche delle sopraggiunte necessità che hanno portato all’aggiornamento di questo documento, ci si rimette alle indicazioni del CTS auspicando un’audizione in tal senso, per esporre le seguenti linee guida, in attesa delle decisioni finali del Governo, e in particolare dei Ministeri dello Sport e della Salute.