La decisione dell’Assemblea di Lega Pro non è piaciuta in terza serie, soprattutto per quello che concerne la sospensione delle retrocessioni e dei ripescaggi. Sul tema ha parlato ai microfoni di Tuttoc.com il presidente dell’Ostiamare
“La decisione dell’assemblea non ha nessuna rilevanza sulle cose che attengono le altre leghe e comunque non sono valide senza l’accordo tra le altre leghe stesse. Avendo come obiettivo quello di presentarsi al Consiglio Federale con una unità di intenti, si sono votati tutte le cose possibili a favore. Già che c’erano avrebbero potuto chiedere anche una maggiore distribuzione di soldi…”
In caso di rinuncia- ” “Premetto che penso sia difficile ci possano essere squadre che non si iscrivano al prossimo campionato. Senza fidejussione da presentare, come annunciato da Ghirelli, e con il rinvio delle scadenze fiscali a Settembre difficilmente ci potranno essere società che non hanno i conti a posto a Giugno quando si comporranno gli organici. Qualora ci fosse carenza rispetto all’attuale format di 60 squadre noi ci saremmo”
Ipotesi riforma- “ Penso che dobbiamo uscire dai luoghi comuni, dire le cose come stanno, e mettere ai margini chi, difendendo il proprio orticello, vede solo il suo mondo. Se non “approfittiamo” della “crisi” per fare i cambiamenti di cui ha bisogno il calcio adesso non li faremo più. Abbiamo due tipi di problemi: il primo è che ci saranno sicuramente meno risorse finanziarie in generale nel mondo del calcio in futuro, il secondo è relativo ai costi del lavoro spropositati rispetto al reale vantaggio dei calciatori. Il calcio professionistico per il tipo di implicazioni che ha nella vita degli atleti ha senso esclusivamente se i proventi consentono al professionista, che ha trascurato probabilmente gli studi, che non ha acquisito alcuna professionalità extra calcistica, di vivere il resto della sua vita degli stessi. Questo concetto può essere valido sicuramente per i professionisti in Serie A, forse per la maggioranza di quelli che giocano in Serie B, sicuramente per nessuno di quelli che gioca in Lega Pro. Conseguentemente non vedo altra soluzione che risolva i due problemi che trasformare in dilettanti anche gli atleti di Lega Pro consentendo loro di poter iniziare a latere un percorso lavorativo che si ritroveranno quando terminerà la carriera da calciatore.“