Il calcio italiano è pronto a cambiare. Vi abbiamo già raccontato nei giorni passati di una possibile riforma dell’intero sistema calcistico tricolore. La riforma in questione prevederebbe la riduzione dei club professionistici da 100 a 60, con la cancellazione del campionato di Serie C.
A tal proposito abbiamo sentito il direttore generale del Marina di Ragusa Nunzio Calogero per conoscere il suo pensiero in merito a questa possibile riforma del calcio italiano:
RIFORMA CALCIO ITALIANO – “In qualità di addetto ai lavori del Marina di Ragusa, devo dire che questa riforma, in sè per sè, non ci farà nessun effetto, in quanto continueremo a giocare nella quarta serie italiana. Come sportivo, invece, ritengo che la Lega voglia attuare questa riforma del calcio italiano per evitare tanti contenziosi (tra ricorsi e quant’altro) da parte di molte società e dunque credo che se si opti per questa riforma, sarà perchè l’attuale stagione non si possa concludere sul campo. Chiaramente questa riforma porterà dei vantaggi a tutti, soprattutto a tutte quelle società di Serie C che vengono considerate professioniste ma non viene dato loro merito, in termini economici da parte della lega, di quanto fatto ogni anno. Oltre a ciò ci sarà un girone in più nel calcio italiano, per cui credo che ci sia l’apporto favorevole da parte di tutti. Ovviamente, se dovesse andare in porto questa riforma, per quel che concerne il campionato interregionale, credo che ci saranno 9 gironi da 16 squadre anzichè di 18 come si è detto in questi giorni, perchè molti club rischiano il fallimento e senza delle agevolazioni da parte della lega questi non ci saranno più. In conclusione credo che così facendo, si abbassi la qualità del calcio al di sotto della nuova terza serie, ma non vedo come sia possibile evitare ciò.
STAGIONE ATTUALE – Secondo me non ci sono i presupposti tali per continuare l’attuale stagione calcistica. Se addirittura la Serie A rischia di non ripartire e l’80% delle squadre presentano una struttura idonea per le nuove leggi dettate dal Dpcm, come si pensa che noi dilettanti potremmo riprendere nell’immediato senza strutture? Sarebbe giusto tornare a giocare solamente quando ci saranno le condizioni ideali senza restrizioni. La lega, dal mio canto, dovrebbe cercare di programmare fin da subito la prossima stagione, che inizi a settembre o a gennaio, senza preoccuparsi dell’attuale stagione. Noi come Marina di Ragusa eravamo quasi salvi, infatti prima del Covid 19 ci trovavamo in una posizione che ci avrebbe permesso di continuare il campionato con relativa tranquillità e sarebbe stato bello raggiungere questo obiettivo sul campo, ma pazienza.
SERIE D SICILIANA – In questi giorni ne ho sentite di tutte i colori, ma quella che più mi ha fatto sorridere è stata quella della possibile creazione di un girone di D tutto siciliano. Ho riso perchè non so da quale fondamento possa partire un’idea del genere. Con le tante problematiche economiche che ci sono adesso, a meno di chi verrà promosso in D, non credo ci sia qualcuno che possa permettersi di affrontarsi un campionato di categoria superiore, vuoi per disponibilità economica, vuoi per mancanza di strutture idonee. Sono convinto che questa ipotesi lasci il tempo che trova, anche perchè ci sono squadre, come proprio il Marina di Ragusa, che hanno dovuto stra-vincere due campionati (promozione ed eccellenza) per andar in Serie D e vedere squadre giocare con me in Serie D da “ripescati”, che magari dispongono di una buona condizione economica ma i risultati conseguiti negli ultimi anni sono più o meno disastrosi, mi sentirei preso in giro.
Ringraziamo il direttore generale del Marina di Ragusa Nunzio Calogero per la disponibilità e cordialità mostrata durante l’intera intervista.