In una lunga intervista, Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, alla Gazzetta dello Sport, ha spiegato come ripartirà, qualora dovesse riprendere il campionato, il movimento arbitrale: “Si riparte? Non sono uno scienziato e non spetta a me dirlo. Quello che viene ipotizzato oggi potrebbe cambiare domani, purtroppo le date non le decidiamo noi ma il virus e il numero di contagi. Il via ce lo devono dare politici e medici. Per ora sono state ipotizzate solo date: il 4 maggio per la ripresa degli allenamenti e fine maggio per il ritorno in campo, stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel e io mi auguro che sia possibile riprendere, non solo per il calcio ma per tutto il Paese. Certo, se aspettiamo che i contagi arrivino a zero potremmo non ripartire mai. Un piccolo margine di rischio calcolato ci sarà, ma dobbiamo essere bravi a renderlo minimo attraverso scelte di buon senso.
Per il settore arbitrale, ad esempio, prevedo solo designazioni che comportino viaggi brevi: mi auguro che questa scelta non venga ostacolata da chi vuole fare polemica. Gli arbitri sono pronti, lo dico con orgoglio e convinzione. La nostra è una struttura imponente che funziona: siamo un motore importante del calcio. Come Aia siamo vicini a tutti i nostri 33 mila iscritti e ogni sera ci preoccupiamo di mandarli a letto tranquilli: ci sentiamo quotidianamente con tutti. Gli arbitri si sono allenati tutti, non solo quelli di A, seguendo delle tabelle personalizzate: sono in buona forma e pronti alla ripresa”.