In questi giorni di discussione su come le società di serie A si stiano preparando alle misure di sicurezza nei ritiri per evitare il Covid 19, in serie D sembrano lontani anni luce ritiri e misure di precauzione. Anzi. Anche il ritorno in campo sembra fantascienza, ad oggi. C’è, però, la Folgore Caratese che per le strutture che vanta può essere paragonata ad una società di serie A e il Presidente, Michele Criscitiello, ha fatto avviare il programma speciale per far tornare ad allenare la squadra, in sicurezza, quando la LND ufficializzerà (se lo farà) la ripresa della stagione.
Controlli sanitari per squadra e staff, all’interno del centro sportivo, tamponi e programma personalizzato. Primi allenamenti divisi in gruppi, i calciatori vivono in una villa al centro sportivo con 11 posti letto, lo staff dormirà nel campus del centro. Squadra in ritiro isolata da tutti, con mensa a pranzo e cena. Per i calciatori della Folgore Caratese è normalità ma il piano al ritiro speciale è già stato attuato. Palestra al mattino, allenamenti tardo pomeriggio/sera per evitare il grande caldo. Test personalizzati e percorso in sabbia per la forza.
“In Italia la nostra struttura e la nostra organizzazione è rinomata tra i calciatori di serie D – dice Criscitiello– e siamo certi che in serie B poche società hanno la nostra struttura. Quando nevica ci alleniamo nel palazzetto. Con l’emergenza del coronavirus molte società hanno lasciato per strada i ragazzi, la mia grande soddisfazione era ricevere messaggi di ringraziamenti dalle famiglie per come abbiamo tutelato i ragazzi nella villa della squadra con giardino, mensa a pranzo e cena, tennistavolo e sdraio per prendere il sole. Abbiamo 5 campi da calcio, palestra, mensa, percorso in sabbia, 15 alloggi, campus, aula magna per rivedere le partite e fare riunioni, un palasport, due bar, un ristorante e la fisioterapia. Con la D abbiamo poco a che fare ma ti accorgi di essere fortunato ad aver lavorato sulle strutture quando ci sono emergenze di questo tipo. Siamo pronti a ripartire. Aspettiamo di capire solo se riprenderà il nostro girone, essendo un focolaio dell’Italia con molte bergamasche nel girone B. Vogliamo giocare. Abbiamo conquistato una finale storica di Coppa Italia. Per la nostra società è un grande traguardo. Abbiamo 46 abbonati e zero sponsor. Non giocarla sarebbe un peccato anche perché vogliamo disputare la prossima Coppa Italia di serie A”.
Le foto del centro sportivo biancoblu