In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il Capitano del Sorrento, Alfonso Gargiulo.
L’attaccante campano, uno dei leader tecnici e carismatici dell’ambiziosa compagine costiera, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Alfonso, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente sta avvenendo nel mondo?
Sto vivendo questo periodo esattamente come la maggior parte degli italiani. Sono sempre in casa, passando il tempo a studiare per l’Università ed allenandomi, seguendo il programma che ci ha assegnato lo Staff Tecnico del Sorrento. Stiamo attraversando un momento storico molto difficile. Parliamo di un’emergenza a livello mondiale, che sta condizionando la vita di ognuno di noi. Possiamo solo essere rispettosi delle direttive che ci sono state imposte dal Governo e sperare che tutto passi al più presto possibile. La cosa che mi manca di più in assoluto è indubbiamente il Calcio. Vivere lo spogliatoio, il campo d’allenamento e la partita la Domenica, sono situazioni di cui ci siamo dovuti privare improvvisamente e che in questo momento rimpiangiamo come fossero le cose più preziose al mondo. Fortunatamente io, il resto della squadra e i nostri cari, stiamo tutti bene e questo alla fine è ciò che conta al di là di tutto.
Sono sempre più alte le probabilità che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che non sussistano minimamente le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica quantomeno in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che effettivamente non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari anche in estate inoltrata?
Sicuramente la voglia di tutti noi Calciatori è quella di ritornare a giocare quanto prima, non ha senso affermare il contrario. Penso che siano in pochi i colleghi che non vogliano questo. Vogliamo portare a termine il Campionato, anche perché abbiamo già fatto un percorso di circa sette mesi, iniziato lo scorso Luglio e intendiamo completarlo assolutamente sul campo. Non posso pensare che si chiuda tutto qui, così. Sarebbe uno scenario troppo brutto, sia per noi, sia per i nostri tifosi. È chiaro però, che si potrà riprendere solo quando ci saranno tutte le condizioni igienico-sanitarie adeguate perché ciò avvenga. Nessuno può pensare di trascinare in campo noi e tutti gli addetti ai lavori, qualora ci fosse anche solo il minimo rischio per la nostra salute. Perciò, l’idea e la speranza, sono quelle di completare il Campionato sul campo, anche in piena estate, ma solo e soltanto in condizioni di totale sicurezza. Sono certo che riprendere a breve sia praticamente impossibile. Nel momento in cui il Governo e le varie Istituzioni si renderanno conto che la pandemia sarà sotto controllo, si potrà cominciare a pensare ad una ripartenza, ma di certo non adesso. Allo stato attuale è troppo prematuro ipotizzare tempistiche, scenari e quant’altro. Personalmente immagino, e spero, che tra Giugno e Luglio ce la si farà a ritornare in campo e completare la Stagione.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
È una preoccupazione diffusa, reale e più che legittima. In Serie D militano ragazzi piuttosto giovani che non hanno ancora grosse responsabilità da gestire, ma la maggior parte dei protagonisti di questa Categoria ha famiglia, ha figli, ha spese mensili importanti da sostenere e quando ci si trova nell’incertezza più totale, senza percepire a lungo lo stipendio, è naturale perdere lucidità e serenità. È una situazione che non può andare avanti. Abbiamo bisogno che qualcuno sostenga concretamente tutta la nostra categoria. So che l’A.I.C. stia operando in maniera importante a favore del nostro movimento. Spero che attraverso l’impegno dei vari Rappresentanti, si riesca a dare un contributo cospicuo a quei Calciatori maggiormente in difficoltà, specie quelli che non percepiscono lo stipendio già da molti mesi prima che scoppiasse la pandemia. Io mi posso ritenere fortunato da questo punto di vista, ma ci sono tanti atleti, anche miei compagni di squadra, che avendo tante responsabilità da gestire, un po’ di timore ce l’hanno. Ma questo lo dico affrontando un discorso generale, legato alla tutela di noi Calciatori dilettanti. Non è una preoccupazione relativa al presente di chi oggi giochi a Sorrento, visto che possiamo dire a gran voce che la nostra Società ci stia tutelando, appoggiando e sostenendo in tutto e per tutto. Abbiamo infatti la fortuna di militare in un Club che davvero non ci fa mancare nulla. Ci sono costantemente vicino, per qualsiasi problema, quesito o necessità. Dirigenti, tecnici e collaboratori, ci sono vicino in ogni momento. E di questi tempi è una vera fortuna. Però, facendo un riferimento generale all’intera Categoria, la situazione in alcuni casi è drammatica e servirà una svolta da questo punto di vista, al di là di come andrà a finire questo Campionato.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati, proprio a causa delle gestioni societarie scriteriate di cui parlavamo poc’anzi. Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Penso che un aiuto anche da parte del Governo sia determinante in questa fase. La situazione è molto più problematica di quanto pensi la gente. In D, tolte quelle poche Società solide e sane come la nostra, si fa veramente fatica. Purtroppo ci saranno molti Presidenti che, approfittando del lungo stop a cui è andato incontro il Campionato e di quelle che sono le negative conseguenze economiche dovute alla mancanza di introiti, decideranno di venire meno ai rispettivi impegni. Ciò significherà per tanti Calciatori, non percepire nulla chissà fino a quando. Poi ci saranno quei Presidenti che invece chiuderanno con il Calcio, dovendo pensare a salvaguardare le proprie aziende dalla crisi inevitabile a cui saranno destinate. In molti smetteranno di investire denaro in questa Categoria e sono certo che tante squadre non riusciranno ad iscriversi nella prossima Stagione, determinando una sorta di rivoluzione anche dal punto di vista numerico e organizzativo. Per tutte queste ragioni, credo proprio che il sostegno economico da parte della Lega e del Governo a beneficio di tutto il movimento, sia fondamentale per andare avanti.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da oltre un mese siano tutti completamente fermi. Il Sorrento è al terzo posto in classifica e con otto gare ancora da disputare, sulla carta, potrebbe ancora competere per il primato. Rispetto a questo, qual’è la posizione della tua squadra? In considerazione anche della vostra posizione di classifica, quali aspettative avvolgono l’ambiente rossonero in questo momento?
Noi ci troviamo a quattro punti dal Foggia secondo e a cinque dal Bitonto capolista, con ancora uno scontro diretto da disputare contro entrambe, senza contare che proprio le attuali prime due in classifica, da calendario, devono affrontarsi tra loro. Siamo quindi in una situazione dove potenzialmente potrebbe ancora accadere di tutto. Con otto partite da giocare, almeno sulla carta, e ventiquattro punti a disposizione, è assolutamente lecito credere nel raggiungimento di qualcosa di straordinario. Sicuramente noi siamo lì, abbiamo condotto un intero Campionato nelle posizioni di vertice ed è doveroso da parte nostra crederci, anche in virtù di un calendario che lascia aperta ogni possibile soluzione. Naturalmente, sempre ipotizzando una conclusione del Torneo, regolare e sul campo. Capisco chi oggi parli di Stagione “falsata” in caso di ritorno in campo in condizioni fisiche ottimali e capisco anche chi pensi questo immaginando che il proprio destino venga deciso a tavolino. Sicuramente, riprendendo a giocare, ci sarebbero squadre molto motivate e altre meno, alcune squadre ancora sul pezzo a livello fisico e mentale, altre che invece farebbero molta fatica sotto ogni aspetto. Queste considerazioni sono reali e lo sono anche quelle di chi non riesca neppure ad immaginare di vedersi privato della possibilità di lottare per obiettivi importanti, quando magari, quegli stessi obiettivi, distano solo uno o due punti. Pensare che il proprio cammino termini con otto Giornate in meno del previsto, fa certamente male. Ecco perché speriamo di completare regolarmente la Stagione. Perché, al di là della condizione fisica di ognuno, i verdetti emessi dal campo sarebbero inappellabili e dovrebbero per forza mettere tutti d’accordo. Speriamo che alla fine, anche in estate inoltrata, si possa davvero riuscire a farlo.
Nel caso in cui non si potesse fare a meno di chiudere anticipatamente la corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. In tal caso, quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Alfonso Gargiulo, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
È difficilissimo rispondere a questo. Parli tra l’altro con il Capitano di una squadra che al momento dello stop era al terzo posto in classifica, in un Girone assai proibitivo. Una squadra con obiettivi molto importanti ancora a portata di mano. È troppo arduo per me azzardare ipotesi rispetto agli scenari da adottare in caso di non ripresa dell’attività agonistica. È veramente complicato, sia in ottica promozione, sia in chiave retrocessione. Chi dovrà decidere in questo senso, qualora non ci fosse più la possibilità di riprendere a giocare, avrà un compito difficilissimo da svolgere. Sicuramente mi sento di scartare del tutto l’ipotesi dell’annullamento della Stagione. Uno scenario del genere sarebbe assurdo e gravemente irrispettoso nei confronti di tutti, specie di chi ha profuso impegno, sacrifici e sforzi di ogni tipo, da Luglio scorso sino ad oggi. Senza dimenticare che nel nostro Girone siano già state giocate ventisei partite e non sono di certo poche. Quella dell’annullamento della Stagione è l’unica soluzione per la quale sento di sbilanciarmi, scartandola a priori. Per il resto invece, non me la sento di ipotizzare nulla, anche perché la mia squadra è coinvolta nella lotta al vertice e non riesco davvero a pensare niente di diverso dal completamento regolare del Campionato, anche a lungo termine. E poi sono convinto che in qualunque direzione si dovesse andare, non ci sarebbe mai modo di accontentare tutti. Qualsiasi scenario venisse concretizzato a tavolino dalla Lega, sarebbe destinato a scatenare una miriade di polemiche. Anche per questo speriamo tutti di completare la Stagione sul campo, in modo che nessuno abbia da ridire di fronte a dei verdetti maturati regolarmente sul terreno di gioco.
Parliamo per un attimo delle dinamiche strettamente legate al campo e di quella che è stata la tua Stagione. Che tipo di Campionato è stato, a livello personale, per Capitan Gargiulo? Sei stato indubbiamente tra i grandi protagonisti del percorso concretizzato dal Sorrento. Volendo produrre un bilancio della tua personale annata, fino ovviamente al momento dello stop, come valuteresti il tuo rendimento di quest’anno?
Credo di aver fatto un ottimo Campionato, così come lo hanno fatto tutti i miei compagni. Ad inizio anno siamo partiti con l’obiettivo di mantenere la Categoria, poi ci siamo consolidati sin da subito nelle posizioni di vertice e sono convinto che abbiamo dimostrato sul campo di meritare la classifica che abbiamo. Sicuramente avrei voluto segnare qualche gol in più, questo non lo nascondo, ma la consapevolezza di aver contribuito con grande determinazione al bene della squadra, fa sì che io sia soddisfatto anche del mio rendimento complessivo. Che sia stato schierato in campo o meno, so di essere sempre stato a disposizione del Mister, del Club e dei compagni. I nostri risultati sono stati determinati soprattutto dall’armonia che regna nel nostro spogliatoio. Siamo riusciti a creare un’autentica famiglia sin dal primo giorno, siamo tutti uniti, ci sentiamo parte integrante di un grande progetto e remiamo tutti nella stessa direzione. Tutto ciò ha fatto sicuramente la differenza.
Proprio con riferimento alla squadra da te capitanata, pensando al Sorrento, non si può non parlare di Stagione per certi versi eccezionale. Ad inizio anno non eravate annoverati tra le squadre destinate a combattere al vertice, eppure vi siete resi protagonisti di un percorso netto, splendido, che ha portato a consolidarvi nelle parti alte della classifica. Allo stato attuale siete al terzo posto, nel Girone probabilmente più difficile e di alto livello dell’intera Serie D, a soli cinque punti dalla vetta. Nel complesso, in attesa che ne si conosca l’epilogo, che Stagione è stata quella del Sorrento, secondo te?
La nostra è stata indubbiamente una grande Stagione. E lo è già adesso, con otto gare ancora da disputare. L’organico del Sorrento ha un’età media molto bassa e ciò avvalora ulteriormente il percorso sin qui concretizzato. Il salto di qualità lo abbiamo fatto nel momento in cui abbiamo conservato l’imbattibilità per diciotto Turni di seguito. Una striscia di risultati utili così lunga, ha fatto capire a tutti come non si trattasse del classico fuoco di paglia, ma, al contrario, della manifestazione della forza atletica, tecnica e mentale di un gruppo davvero straordinario, che si è dimostrato difficile da battere per chiunque.
C’è un messaggio, un augurio, un auspicio, che Capitan Alfonso Gargiulo intende rivolgere ai suoi compagni, ai tecnici, al Club, ai tifosi e all’intero ambiente rossonero?
Ci tengo senz’altro ad invitare tutti ad attenersi scrupolosamente alle regole che ci sono state imposte. Cerchiamo di stare tutti a casa, comportandoci in maniera responsabile e rispettosa, nei confronti soprattutto delle persone e delle famiglie che, per un motivo o per un altro, ora stiano soffrendo. L’augurio che voglio rivolgere a tutto l’ambiente rossonero invece, è quello di superare in fretta questo bruttissimo periodo, tornando presto a vederci allo Stadio “Italia”, gioendo tutt’assieme per il nostro Sorrento.
Si ringraziano Alfonso Gargiulo e il Sorrento 1945, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.