In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il Presidente del Giugliano Calcio, Luigi Sestile.
Il numero uno del Club gialloblù, sodalizio resosi protagonista di una Stagione sin qui straordinaria, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Presidente, le chiedo innanzitutto come stia vivendo questo momento così drammatico e particolare che sta attraversando l’intera nazione. Ognuno di noi ha stravolto la propria quotidianità, le proprie abitudini, in una nazione messa letteralmente in ginocchio da un virus che ha già mietuto oltre 14mila vittime in Italia e altre decine di migliaia nel mondo. Quali pensieri l’accompagnano in un momento storico così delicato e triste per il nostro Paese?
Personalmente sto vivendo questo momento così come penso dovrebbero fare tutti gli italiani, ossia chiuso in casa ormai da circa venti giorni, attenendomi scrupolosamente alle note disposizioni del Governo. Questo anche per un fattore di protezione personale e per quel senso civico che mi impone di avere rispetto soprattutto delle persone più deboli, quelle maggiormente a rischio contagio e che vanno protette proprio comportandoci tutti quanti nella maniera più responsabile possibile. Anche a livello lavorativo e aziendale, siamo completamente bloccati in questo momento e ciò porta inevitabilmente a delle riflessioni importanti. La situazione che stiamo vivendo è tanto simile ad una vera e propria guerra, una cruenta battaglia contro un nemico sconosciuto ed invisibile, e per questo, ancor più insidioso da affrontare. Per usare una terminologia calcistica, direi che siamo in una fase in cui stiamo prendendo le misure al nostro avversario, provando a limitare i danni e cercando di portare il risultato a casa, per vincere questa “gara” tutti insieme, per il bene dell’intera umanità.
Sembra oramai assodato che la Stagione calcistica sia definitivamente volta al termine. È vero che ultimamente si stia ipotizzando una ripresa in prossimità dell’estate, ma attualmente non sembrano esserci le condizioni igienico-sanitarie necessarie perché ciò avvenga in tempi brevi. L’ipotesi di giocare a Giugno o anche oltre, ammesso che sia possibile, non convince la maggior parte degli addetti ai lavori. Qual’è il suo pensiero a riguardo? Crede che sia ancora plausibile attendere di concludere il Campionato sul campo o pensa anche lei che non ci siano più i presupposti anche tecnici, fisici ed atletici per una ripresa?
La speranza di tutti quanti noi, gente appassionata al Calcio e allo Sport in generale, è senz’altro quella di riprendere a giocare. È chiaro però, che a questo proposito ci siano diverse considerazioni da fare. Intanto, pensando a quanto dichiarato qualche giorno addietro dal Ministro Spadafora, che ha annunciato di voler prorogare lo stop ad ogni manifestazione sportiva, allenamenti compresi, sino almeno al 30 Aprile, viene difficile pensare che si possa riuscire a completare la Stagione sul campo entro il 30 Giugno. Questo perché, ammesso che dal 1º Maggio si possa tornare ad allenarsi regolarmente, non si può certo pretendere che si ritorni a giocare delle gare ufficiali senza prima aver effettuato due/tre settimane di preparazione atletica dedicata. Ciò comporterebbe fondamentalmente la ripresa effettiva tra fine Maggio e gli inizi di Giugno, portandoci a giocare per tutto il mese di Giugno, ogni tre giorni sino al 30, o magari sforando a Luglio, chissà. Uno scenario alquanto improbabile, ammesso sempre che entro il mese di Maggio si possa realmente rivedere la luce, cosa che allo stato attuale nessuno può prevedere. C’è anche da ragionare in funzione della prossima Stagione. Se quella in corso ci dovessero essere le condizioni per terminarla regolarmente in piena estate, dovrebbe per forza di cose slittare l’inizio della preparazione per l’annata successiva. E questo è un ulteriore tema che ci si dovrebbe porre più in là, con il serio rischio che anche la prossima Stagione venga condizionata, sotto diversi aspetti, proprio dalle tempistiche con cui si andrà a chiudere questa ancora in sospeso. A mio avviso non possiamo far altro che attendere di vedere come evolverà la situazione legata al diffondersi della pandemia e poi vedere un po’ come ci si potrà organizzare. Per questo credo che fare programmi o ipotesi, ora come ora, sia praticamente impossibile. Pensiamo adesso alla nostra salute, a quello che ognuno di noi può fare nel proprio piccolo per dare una mano ai medici e alla scienza. I Campionati di Calcio, non me ne voglia nessuno, credo debbano passare nettamente in secondo piano dinnanzi ad un problema così drammatico a livello mondiale, che deve categoricamente avere la precedenza su tutto. Pensiamo a star bene, a rialzarci da questo dramma, a ritrovare la nostra quotidianità, facendo ripartire l’economia del Paese. Solo così potremo pensare a quando e come far ripartire anche lo Sport.
Pare proprio che ci si debba rassegnare all’idea che, a seguito della pandemia in atto che ha messo in ginocchio il Paese e l’intera economia nazionale, anche il Calcio, specie quello dilettantistico, andrà incontro ad una grave crisi economica. Nelle ultime settimane si è riscontrato una paura diffusa nel 90% circa degli atleti dilettanti, una paura legata alla concreta possibilità di non percepire lo stipendio chissà fino a quando. A ciò si unisca il timore che molte Società scompaiano del tutto a causa dell’abbandono di molti Presidenti che dovranno salvaguardare, prima di tutto, i propri interessi lavorativi e le rispettive aziende. È una preoccupazione legittima a suo avviso? Esiste questo rischio concreto, oppure No?
Le Società dilettantistiche, dalla Serie D in giù, credo rappresentino il 70/80% del movimento calcistico italiano. I Club affiliati alla Lega Nazionale Dilettanti non possono di certo godere di quegli introiti di cui invece beneficiano le Società di Serie A, B e alcune di C. Tra i Dilettanti si resta in attività, al contrario, grazie agli investimenti personali di determinati Presidenti e grazie ad alcune vitali sponsorizzazioni. La gran parte di queste però, è inevitabilmente destinata a venire meno, proprio perché la filiera produttiva in questo momento è limitata solo ad alcuni specifici comparti, quindi è impensabile che si possa contare in un prossimo futuro sul contributo di aziende e attività commerciali ed imprenditoriali, che allo stato sono totalmente ferme ed improduttive. Non si può sapere quante Società effettivamente rischieranno il collasso, ma sono certo che per ridurre al minimo questa possibilità sarà necessario rivedere gli accordi economici tra i Club, la Lega e i vari addetti ai lavori.
Quali pensa possano essere le soluzioni più adeguate per salvaguardare l’intero movimento? Crede che un sostegno importante e concreto da parte del Governo possa bastare per ridurre gli effetti futuri che si immaginano devastanti di questa pandemia? Oppure pensa che sia necessario, al di là di tutto, andare incontro a delle riforme con cui rivedere totalmente le regole e la composizione vera e propria di questa Categoria?
La paura che accomuna la maggior parte dei Calciatori dilettanti, rispetto all’eventualità di non percepire a lungo lo stipendio, senza nessuna garanzia futura, credo sia più che legittima visto il momento così delicato. In questo senso, siamo tutti in attesa, compreso il Presidente Cosimo Sibilia, di capire come intenderà muoversi il Governo, proprio con riferimento al vastissimo mondo dei Dilettanti. Penso che la creazione di determinati ammortizzatori sociali sia imprescindibile, cercando di tutelare tutti quegli atleti che fanno il Calciatore di mestiere, provando a tutelare coloro che hanno una famiglia anche numerosa da mandare avanti e che non potranno ricevere alcun rimborso dai rispettivi Club chissà fino a quando. Ecco, questa categoria va assolutamente sostenuta e riconosciuta in quanto tale, per il rispetto di migliaia di persone che giustamente, oggi, non vedono nessuna prospettiva dinnanzi a se’. Noi come Società faremo di tutto, per quanto nelle nostre possibilità, per dare una mano ai nostri tesserati, almeno fin quando ci saranno tutti i presupposti per farlo.
Qualcuno ha detto che la Stagione potrebbe risultare “falsata” sia in caso di chiusura anticipata, andando incontro a dei verdetti a tavolino che inevitabilmente non accontentino tutti, sia in caso di ritorno in campo dopo un’inattività così lunga, con il rischio di vedere affrontarsi Calciatori senza il giusto spirito, senza la dovuta serenità mentale e con una freschezza atletica non adeguata per competere a certi livelli. Lei, il Giugliano, la Società che rappresenta, come la pensate a questo proposito? Siete tra l’altro al terzo posto, in lotta per obiettivi molto importanti. Credete o sperate di poter tornare in ogni caso in campo, magari con la sola disputa di Play-Off e Play-Out? Oppure avete in testa un altro tipo di scenario che sperate venga concretizzato dalla Lega?
Non mi piace parlare di Campionato “falsato”, in qualsiasi direzione si dovesse andare alla fine. Specie in questo momento, vedo questi come dei “paroloni enormi” che lasciano il tempo che trovano, soprattutto se collocati in un contesto in cui, non dimentichiamoci, si vive un’emergenza sanitaria drammatica e di fronte alla quale, parole e considerazioni di qualunque natura, perdono totalmente di significato. Possiamo piuttosto ritenere giusta ed opportuna un’eventuale decisione univoca che venisse presa per tutti i Campionati a livello nazionale. Se si delineassero gli stessi scenari finali per ogni Serie e Lega, non penso che si potrebbe gridare allo scandalo. Piuttosto credo che l’essere univoci ed equilibrati nelle decisioni finali, porterebbe tutti noi ad accettare ogni verdetto più o meno di buon grado. Non sarebbe la prima volta, in fondo, che ci vedremmo costretti ad attenerci a delle decisioni a cui non ci si potrebbe appellare. Per questo motivo, si spera quantomeno che si tratti di soluzioni opportune e uguali per ogni Campionato. Nel caso specifico della Serie D, si potrebbe anche pensare, secondo me, ad uno spareggio tra le attuali prime due in classifica nei nove Gironi. Parlando del raggruppamento che ci vede impegnati direttamente, noi siamo abbastanza distanti dalla vetta, ma in caso di ripresa dell’attività agonistica o di sola disputa dei Play-Off, riprenderemo senz’altro la nostra marcia proprio da dove l’abbiamo interrotta poco più di un mese fa. In ottica primo posto invece, sempre immaginando che non si riesca a completare la Stagione sul campo, penso che sarebbe un’ipotesi plausibile quella di far disputare solo uno spareggio tra Palermo e Savoia, così come tra le altre prime e seconde classificate degli altri Gironi. O in alternativa, studiare una soluzione che consenta anche alle seconde di giocarsi le proprie chances per la promozione diretta, magari attraverso dei criteri di ripescaggio ben diversi da quelli che hanno riguardato negli ultimi anni le vincenti dei Play-Off di Serie D. Obiettivamente c’è anche un’ulteriore possibilità in ottica promozione per le varie seconde classificate, o per quelle formazioni che verranno penalizzate dagli scenari eventuali che potrebbero essere delineati a tavolino dalla Lega. Questa possibilità è legata proprio al tracollo economico che subirà almeno il 20/30% delle formazioni di Serie C e D, aprendo quindi la porta ad eventuali ripescaggi in C per quelle Società di Quarta Serie che dovessero fare apposita domanda e dovessero avere i requisiti, tecnici, logistici e finanziari, per potervi ambire. Credo che questo sia uno scenario decisamente concreto, proprio perché, come dicevamo prima, saranno purtroppo tanti i Club destinati a chiudere i battenti, specie quelli che rappresentano Comuni, realtà e territori molto piccoli, poco industrializzati, dove i contributi dei piccoli sponsor e delle piccole attività commerciali erano l’unica fonte di sostentamento. Molte di queste realtà verranno inevitabilmente meno, facendo sì che si aprano le porte di un ripescaggio inatteso anche per quelle Società di D che non venissero premiate da una promozione a tavolino o da un ripescaggio automatico in caso di blocco definitivo di questa Stagione. L’auspicio è quello che nei prossimi anni ogni Società riesca a formare al suo interno una sorta di famiglia, con gli stessi Calciatori, con i tecnici, provando a venirsi incontro reciprocamente, condividendo, affrontando e superando tutto assieme, proprio come già da tempo accade nel Giugliano e noi siamo una famiglia veramente molto unita.
Non posso chiudere senza averle chiesto un giudizio sulla Stagione del suo Giugliano. Una Stagione che purtroppo resterà segnata in maniera indelebile dalla prematura scomparsa del suo indimenticato ed indimenticabile fratello Salvatore, la stessa Stagione che adesso ha subito questo inatteso stop e che rischia di vedere vanificati gli sforzi di una Società e di una squadra che, da neopromossa, si è resa protagonista di un Campionato straordinario chiuso, al momento, al terzo posto. Il pensiero rispetto all’ipotesi che non vi venga data la possibilità di giocare quantomeno i Play-Off, quanto rammarico comporta nell’ambiente gialloblù?
Ogni componente della grande famiglia del Giugliano Calcio è stata semplicemente straordinaria. Tutti, a partire dai Direttori, i Calciatori, i tecnici, i collaboratori, fino al custode dello Stadio, siamo stati straordinari, tutti, nessuno escluso. Ognuno ha fatto la propria parte e lo ha fatto dando il cuore e il massimo di se’ stesso, ogni giorno. La prematura scomparsa di mio fratello Salvatore ci ha unito ancor di più. Lui è costantemente con noi, in ogni cosa che facciamo, dovunque andiamo, è sempre tra noi. È chiaro che l’eventualità di non disputare i Play-Off, dopo una cavalcata di questo genere, lascerebbe un po’ di amaro in bocca, specie considerando la tipologia della Stagione che abbiamo condotto, pur essendo una neopromossa partita all’inizio per mantenere la Categoria. Siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa, però quella ciliegina sulla torta che sarebbero stati gli spareggi per la promozione, ci avrebbe reso ancor più fieri ed orgogliosi, in una Stagione, come detto, già di per se’ straordinaria. Sappiamo che l’utilità dei Play-Off in ottica ripescaggio sia minima, proprio per i criteri che sono adottati attualmente per le squadre che vincono gli spareggi-promozione in Serie D e non hanno neppure una corsia preferenziale per essere prese in considerazione per il passaggio ad una Categoria superiore. Però sarebbe stata indubbiamente un’enorme soddisfazione disputarli, una gratificazione immensa e il giusto premio per un gruppo di ragazzi fantastici. E ci tengo particolarmente a fare un plauso ai nostri giovani, ai nostri Under. Nonostante la loro età e quindi la poca esperienza, hanno dimostrato di essere già uomini maturi, con una mentalità da professionisti, attaccatissimi alla maglia, seguendo in tutto e per tutto i senatori del gruppo, che a loro volta li hanno catechizzati nella maniera migliore e i risultati sono stati eccellenti.
Presidente, c’è qualcosa che sente di dire ai suoi ragazzi, al Mister, ai vari Staff e ai tifosi gialloblù? Un messaggio, un auspicio o un augurio che intende indirizzare loro?
Innanzitutto intendo esortare tutto l’ambiente del Giugliano Calcio, ma anche nostri i tifosi e tutti i giuglianesi, a stare a casa. Restiamo a casa, rispettiamo le regole che ci sono state imposte da chi di dovere, diamo una mano alla scienza, alla sanità e al Governo, affinché tutti insieme si possa presto voltare pagina, rispetto alla pandemia e alla sventura che hanno colpito tutti quanti noi. Pensiamo che solo in questa maniera, seguendo scrupolosamente ogni direttiva, potremo tornare quanto prima a parlare di Calcio giocato e delle dinamiche legate al terreno di gioco. Solo così ritorneremo a soffrire e a gioire per il Giugliano Calcio con la passione di sempre, tornando a vivere le nostre Domeniche indimenticabili. Ai miei ragazzi posso solo dire Grazie. Si stanno attenendo tutti alle regole, sono chiusi in casa e si stanno allenando quotidianamente tra le mura domestiche, cercando di tenersi quanto più in forma possibile. Un Grazie di cuore a tutti loro per i sacrifici che stanno facendo. Per i nostri tifosi voglio auspicare un repentino ritorno allo Stadio e sono certo che ritorneremo molto presto ad abbracciarci e a tifare tutti insieme per il nostro Giugliano. Non sappiamo ancora quando, ma certamente ritorneremo. Noi ci saremo e questo voglio assicurarlo a tutti quanti. Il nostro progetto andrà avanti e con l’aiuto di tutti porteremo avanti la nostra volontà, che è quella di esserci e continuare l’opera iniziata qualche anno addietro. Adesso pensiamo a stare bene e metterci al più presto alle spalle una situazione dalla quale, sono certo, usciremo tutti più forti ed uniti di prima.
Si ringraziano il Presidente Luigi Sestile e la F.C. Giugliano 1928, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.