All’interno di un’intervista rilasciata a beneficio dei Canali Comunicativi Ufficiali della SSD Palermo Calcio, Alessandro Martinelli ha espresso il suo pensiero rispetto alla tristissima situazione che si sta vivendo in questo momento nella nostra nazione. Oltre a questo, sono molteplici le tematiche affrontate dal 26enne Calciatore elvetico, dalla lontananza dai propri affetti, passando per il rapporto con i suoi compagni di squadra e alle sensazioni provate nell’indossare la gloriosa maglia e la fascia di Capitano pro tempore del Palermo, fino ad arrivare ad auspici e speranze che accompagnano i suoi pensieri, rispetto ad un prossimo futuro che, comunque vada, resterà “segnato” in maniera irreversibile da questa problematica sociale, sanitaria ed economica, drammatica.
Di seguito, il contenuto integrale dell’intervista rilasciata nelle scorse ore da Alessandro Martinelli.
“Per noi che non abbiamo mai vissuto una guerra da vicino, è certamente uno dei momenti più tristi delle nostre esistenze. Nessuno era preparato ad affrontare uno scenario simile che cambia di giorno in giorno e che avrà ripercussioni su tutti gli aspetti futuri della nostra vita. La mia famiglia abita in Svizzera, vicino al confine italiano. Anche quella è una zona colpita dall’epidemia, ma anche in questa circostanza il mio Paese sta dimostrando la propria solidità statale, con una gestione del problema all’insegna dell’organizzazione e della trasparenza. I miei familiari stanno bene, il pensiero va soprattutto a mio fratello che è impegnato nel servizio militare obbligatorio.
Sto trascorrendo queste lunghe giornate leggendo quotidiani e seguendo i telegiornali, per tenermi aggiornato sulle evoluzioni e sulle novità. Sono sempre in contatto con la mia fidanzata Alice che purtroppo non vedo da molto tempo, guardo film, gioco un po’ con la Play Station e cerco su Internet l’arredamento per la casa che sto ristrutturando a Mendrisio. Per fortuna qui con me c’è Edoardo Lancini, da solo sarebbe stato più difficile vivere questa situazione, invece io e lui ci teniamo compagnia, siamo grandi amici da molto tempo. Solitamente pranzavamo e cenavamo quasi sempre in un noto ristorante di Mondello, invece adesso ci pensiamo noi due a preparare da mangiare. Io sto imparando a cucinare, non lo avevo mai fatto in vita mia. I miei compagni si divertono su Instagram e fanno bene, ma i Social non sono il mio forte, basti pensare che non pubblico un Post dalla trasferta di Cittanova, una splendida foto di gruppo durante il viaggio di ritorno in pullman. Mi mancano questi momenti di gioia. Negli ultimi mesi ho avuto il privilegio di indossare la fascia di Capitano al braccio, ma in questa squadra ci sono tanti Capitani, a partire da Mario Santana che rimane il nostro simbolo ed è fondamentale per tutti noi.
Palermo mi ha colpito fin da subito, si mangia benissimo, il clima è pazzesco e la gente è affettuosa. Già dal primo allenamento a Petralia, davanti a tutti quei tifosi, ho capito l’importanza di indossare questa gloriosa maglia, per noi e per la gente che vive per questi colori.
Sinceramente oggi la priorità non è il Calcio. Bisogna prima attendere che si ritorni alla piena normalità per poi valutare l’opportunità di riprendere a giocare senza pericoli. L’auspicio, ovviamente, è quello di superare al più presto l’emergenza e finire sul campo la Stagione. Noi accetteremo qualsiasi decisione comune, compresa quella di giocare in piena estate se dovesse essere necessario. Anche tra le mura di casa ci stiamo allenando nel miglior modo possibile, grazie ai programmi assegnatici dallo Staff Tecnico. Se dovesse ricominciare il Campionato sarebbe un mini-Torneo in cui la testa e le gambe farebbero la differenza. Noi ovviamente ci faremmo trovare pronti, perché abbiamo un grande obiettivo da raggiungere”.