In un anno e mezzo è successo di tutto a Matias Cuffa: prima calciatore, poi allenatore della Juniores, ora tecnico, insieme a Garzon, della prima squadra dei virgigliani dopo l’esonero di Brando. Di seguito le sue dichiarazioni:
“Sono tranquillo. Non essendo competente in materia, non posso che affidarmi agli specialisti. Osservo le precauzioni indicate dai medici, ma la mia vita non è cambiata. È un po’ cambiata quella di mio figlio Simone, che non può andare a scuola e nemmeno ad allenarsi. Risultato: è sempre al parco e un po’ si annoia. Per un calciatore non è semplice. Quando ti alleni in settimana, lo fai in funzione della partita domenicale. Nel nostro caso, viene a mancare l’adrenalina. Ma qui devo elogiare i ragazzi. Stanno lavorando nel miglior modo possibile, con grande intensità. Come professionisti. Fa piacere vederli così. Sosta? Abbiamo cercato di portare tutti allo stesso livello, così da ripartire nelle migliori condizioni. Mi spiace che lo stop sia arrivato dopo la sconfitta col Franciacorta. Per il resto, come dicevo prima, accetto le decisioni di che ne sa più di me. Peccato solo per il pubblico, che è una componente fondamentale per il calcio: i tifosi ci mettono anima e cuore, senza di loro non è la stessa cosa. Impatto? Per quanto ci riguarda, dobbiamo ripartire con la stessa mentalità di prima, pensando a una partita alla volta e a come vincerla. A fare la differenza, come sempre, saranno la forza del gruppo, l’umiltà, il sacrificio”.