Luigi Della Rocca, attaccante brindisino classe 1984 del Sasso Marconi Zola in Serie D (con una lunghissima esperienza in carriera con le maglie di Bologna, Catania, Atalanta, Pisa, Triestina, Portogruaro Cremonese, Lecce, Novara e Rimini), è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, per effettuare un focus sulla Quarta Serie e il livello del calcio dilettantistico: “In carriera ho affrontato diverse difficoltà, ma la passione e la voglia di stare in un gruppo non mi è mai mancata. Ci alleniamo quattro volte a settimana più il giorno di gara. Impegno costante, ci sono due allenamenti in meno rispetto ai professionisti”.
ESORDIO – “Non era semplice trovare tanti miei coetanei in campo a quell’epoca. Eravamo in campo neutro a Bari con l’Inter dopo il famoso scooter lanciato dagli spalti che di fatto fece squalificare San Siro. La fotografia che mi porto dietro è il momento del mio ingresso a inizio ripresa. Di fronte avevo gente come Blanc, giocatori di un certo livello. Non avevo ancora compiuto 17 anni e fu una grande emozione”.
CARRIERA – “Bologna? Ero un po’ il loro cocco, essendo il più giovane. Mi presero tutti molto bene e Guidolin mi fece esordire. Bergamo esperienza più bella. Anche se non giocai molto, comunque mi trovai in un gruppo forte e sano. Trieste? Ho avuto subito il secondo infortunio grave quindi il primo anno lo passai da rientrante. L’anno dopo con la possibilità di fare il ritiro ho trovato molto spazio e mi trovai davvero bene”.
RIMPIANTI – “Non ho più visto la Serie A dopo il primo infortunio. Il secondo a Trieste, in cui ero appena arrivato, è stato un brutto stop. Mi sono subito rimboccato le maniche, mi hanno condizionato essendo arrivati tutti da giovane. Avrei potuto fare di più”.