Caos Coronavirus: si gioca lo stesso; anzi, no; anzi, facciamo di sì. E’ l’imbarazzante teatrino che si è delineato questa settimana e che ha avuto come protagonista, suo malgrado, il calcio dilettantistico marchigiano. Ma andiamo con ordine: appena due giorni fa il governatore della Regione Marche, Luca Ceriscioli, emanava un’ordinanza che imponeva la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche e la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, motivo per cui, il Comitato Regionale della FIGC agiva di conseguenza, emettendo un comunicato che recitava testualmente che “si dispone che le gare di Calcio a 11 di tutte le categorie di Competenza del Comitato Regionale Marche, in programma nel territorio regionale da oggi mercoledì 26/02/2020 a mercoledì 04/03/2020, sono rinviate, con ripresa dei campionati dalla giornata in cui gli stessi sono stati sospesi”, con conseguente rinvio delle sfide tra Jesina e Porto Sant’Elpidio, Sangiustese e Montegiorgio e tra Tolentino e Recanatese. Nella giornata di ieri, il colpo di scena: con un comunicato, il TAR annunciava la sospensione della succitata ordinanza, obbligando quindi il Comitato a ratificare la sua decisione con un nuovo avviso, tramite il quale è stato ripristinato proprio oggi il regolare svolgimento delle tre gare previste per domenica pomeriggio.
Posto che questo è un semplice articolo di riflessione e non un atto di accusa, non sarebbe stato opportuno, da parte del Dipartimento Interregionale, usare un po’ più di buonsenso per gestire questa situazione grottesca? D’accordo che è una decisione figlia dell’imbarazzante tira e molla venutosi a creare tra Governo e Regione, ma l’intera faccenda andava certamente manovrata con più polso dagli organi federali regionali. Perché qui ci sono in ballo gli interessi di formazioni che stanno lottando per i loro rispettivi obiettivi: non si possono costringere le società a bloccare gli allenamenti dei loro tesserati e ad emettere comunicati di smentita e controsmentita perché la situazione non è ancora chiara. Oltretutto l’annuncio arriva quasi a ridosso dei match, con le squadre costrette a riprendere gli allenamenti in fretta e furia per arrivare ai rispettivi impegni nelle migliori condizioni possibili. Da questa storia ne esce sicuramente male la Federcalcio marchigiana, che, per bocca del suo presidente Paolo Cellini, proprio ieri sera sosteneva come non ci fossero i tempi tecnici per far ripartire il campionato nell’imminente weekend: come mai questo repentino cambio di programma? E’ una domanda a cui la FIGC regionale deve necessariamente rispondere, in primis per rispetto nei confronti delle società coinvolte, ma anche per i loro rispettivi tifosi, che fino all’ultimo non hanno saputo in quale direzione muoversi.
Cellini & co, per favore, la prossima volta usiamo più buonsenso: perché il calcio non è un giocattolo da manovrare a suon di comunicati e la passione dei tifosi non può essere bistrattata in questo modo. Appuntamento quindi a domenica; stessi posti, stessa ora, stessi stadi: nuove ordinanze permettendo. Perché ormai, arrivati a questo punto, ci aspettiamo davvero di tutto…