Pomeriggio particolarmente “freddo” quello di ieri pomeriggio in quel di Casarano. Non solo per il vento gelido che in questi giorni sta sferzando l’intero Salento, ma anche e soprattutto per l’atmosfera che si è respirato prima, durante e dopo l’incontro tra Casarano e Audace Cerignola, inevitabilmente segnata dalla tristezza che pervade tutto l’ambiente rossazzurro, che solo sette giorni addietro si è trovato a tributare l’ultimo saluto allo sfortunato e compianto Lello Santagata. L’omaggio di tutto lo Stadio “Giuseppe Capozza” a questo indimenticabile campioncino, è stato particolarmente toccante ed è stata in un certo senso “fisiologica” la circostanza che ha visto le Serpi non approcciare alla gara con il consueto spirito, comprensibilmente ancora traumatizzate dal tremendo lutto che ha colpito la famiglia rossazzurra nei giorni scorsi.
Produrre un’analisi puntuale ed attendibile non è semplice in questa circostanza. Probabilmente con un animo scevro di pensieri sfiancanti e di tristi retaggi extra calcistici, il Casarano avrebbe magari sfoderato una prestazione migliore rispetto a quella che è stata posta in essere nel pomeriggio di ieri. Quella persa per 2-1 con l’Audace Cerignola, è stata una partita “strana”, decisa chiaramente da degli episodi e certamente diversa da ciò che ci si poteva attendere, anche in relazione alla gara effettuata dalla stessa compagine gialloblù, apparsa nettamente più brillante in altre occasioni.
Nonostante questo, gli ofantini di Mister Vincenzo Feola, sono riusciti ad aggiudicarsi l’intera posta in palio senza neanche faticare troppo, sfruttando con non poca fortuna due delle occasioni create e dimostrandosi comunque come la formazione cinica, importante, intelligente e quadrata quale sia.
Di perdere contro l’Audace ci può stare, ma è ovvio che a margine di quest’incontro, si possano trarre delle conclusioni più o meno definitive, rispetto alle ambizioni del Casarano, andando a fare delle considerazioni che esulano dal legittimo e comprensibile stato d’animo che come detto, caratterizza in questo momento storico i ragazzi di Mister Bitetto.
Ed ecco come, con grande serenità, si possa constatare come questo Casarano non abbia un organico “pronto” per competere al salto di Categoria. Questa, dopo diciotto Giornate di Campionato, è una circostanza del tutto oggettiva, francamente difficile da confutare e che non è mutata di certo con gli arrivi di Antonio Atteo e Ciro Favetta. Due atleti di ottimo livello, assolutamente utili alla causa, ma certamente non in grado, da soli, di far fare alla squadra quel salto di qualità che forse ci si attendeva, a margine della sessione di mercato invernale. Allo stato attuale, è impensabile che quest’organico possa sopravanzare in classifica le varie Bitonto, Foggia, Sorrento e Audace Cerignola, ma anche le stesse Fasano e Taranto. Si è parlato molto dell’esigenza di rilevare un centravanti “importante”, che effettivamente manca a questa squadra, ma sono evidenti anche determinate carenze a livello difensivo e soprattutto a metà campo. Insomma, con assoluta serenità e franchezza, appare onesto riconoscere come ci siano almeno sei/sette organici in questo momento più attrezzati rispetto a quello del Club rossazzurro. Questa considerazione, viene prodotta unicamente per collocare in via definitiva il Casarano nel lotto di quelle Società che possono ambire sì ad un piazzamento Play-Off, ma evidentemente a niente più di questo.
La speranza di arrivare tra le prime cinque è ciò che questa formazione ha il diritto e anche un po’ il dovere di cullare e portare avanti nel prosieguo del Campionato, però bisogna riconoscere come da una Società forte, solida e ambiziosa come quella casaranese, in sede di mercato, ci si aspettasse decisamente di più.
Adesso è necessario che la squadra ritrovi la forza e la determinazione evidenziate nelle ultime uscite prima che si materializzasse il “dramma” della scorsa settimana, per cercare di continuare una Stagione che non può rischiare di rivelarsi “anonima”, ma che consenta quantomeno a questa gloriosa realtà, di condurre in porto un dignitoso Campionato di medio-alta classifica.